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Una raccolta di poesie sull'Anima. L'unione delle due collane "Queste strane vie" e "Mille foglie dorate". Un viaggio indimenticabile alla ricerca di Anima. Le persone oggi non credono più né all'amore né tanto meno all'anima; ma nonostante questo, essa continua a chiamarci dal profondo del nostro inconscio. La sua chiamata è incessante, determinata, ma chi è disposto a sentirla? Chi è disposto a percorrere 'queste strane vie' per arrivare al cospetto, dinnanzi Anima? Un viaggio incredibile attraverso le emozioni del poeta, nel tentativo di dare una spiegazione all'inspiegabile: cos'è l'amore? Cos'è l'anima? Ed il regalo della speranza per l'umanità torneremo ad amare, e quel giorno 'splenderemo ancora'.
Con questo libro l'autore conclude definitivamente il suo progetto per sviluppare una filosofia del Senso. Questo terzo capitolo definitivo, che giunge dopo "Senso dell'Antropologia" che già racchiudeva in un solo volume la trilogia "L'Evidenza dell'Anima", "Andare verso il Nulla" e "La via Antropologica", e che è stata poi seguita dal breve saggio filosofico "Senso Del Linguaggio", il viaggio giunge alla sua conclusione con il primo testo sperimentale, non accademico, e assolutamente "libero". Dopo questa pubblicazione l'autore conclude l'esposizione con un viaggio unico, un'alternanza di brevi capitoli argomentativi e poesie, tra prosa e versi "Senso della Gnosi" costituisce una sorta di poemetto atipico che comunica al lettore attraverso suggestioni e simboli.
Esiste una "psicologia" Buddhista? Per molti anni si è tentato di negare che il "pensiero orientale" fosse in grado di produrre ciò che in Occidente viene chiamata "filosofia". Certamente, essendo un termine di derivazione greca, si è ritenuto che il semplice atto di pensare e sistematizzare un pensiero sulla base di un preciso metodo fosse una prerogativa dei civilizzati occidentali, opposti agli "altri", tribali, orientali, e così via. Quando il pensiero buddhista è stato capito e studiato più approfonditamente, ci siamo resi conto però che esso non solo strutturava un preciso apparato filosofico, ma che il suo interesse principale era proprio capire come funziona l'umano, il suo essere nel mondo e percepire le cose del mondo. Volendo dunque trovare una "terapia", un percorso (magga) terapeutico per impedire che scorrette abitudini portino a ulteriore sofferenza (dukkha), non è forse corretto definire il pensiero buddhista una psicologia, e la pratica buddhista una psicoterapia? In questo testo l'autore si cimenta in un'analisi introduttiva del pensiero buddhista, basandosi principalmente sui testi originali del canone antico, regalandoci delle lezioni sulla psicologia buddhista non filtrate dalla riduzione e dal pensiero comparativo operato da forme moderne di sincretismo, come ad esempio la mindfulness, fornendo dunque uno strumento indispensabile per tutti gli psicologi o gli operatori nel campo di discipline orientali come lo yoga o la meditazione che vogliano conoscere più nel profondo ciò che mettono in pratica.
In questo testo l'autore affronta alcune delle problematiche centrali nell'epistemologia e nelle scienze sociali a partire dalle suggestioni psico-antropologiche che le approfondite riflessioni buddhiste fanno sul problema del linguaggio e sulla sua relazione con la realtà esteriore, le organizzazioni sociali e le identità culturali.
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