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Un racconto emozionante della lotta dei fratelli Ruffini per l'indipendenza dell'Italia dagli Austriaci. In questo libro, Faldella raccoglie storie e aneddoti sulle vite dei fratelli Ruffini, offrendo uno sguardo approfondito sul movimento della Giovine Italia e sulla lotta per l'unificazione italiana.This work has been selected by scholars as being culturally important, and is part of the knowledge base of civilization as we know it.This work is in the "public domain in the United States of America, and possibly other nations. Within the United States, you may freely copy and distribute this work, as no entity (individual or corporate) has a copyright on the body of the work.Scholars believe, and we concur, that this work is important enough to be preserved, reproduced, and made generally available to the public. We appreciate your support of the preservation process, and thank you for being an important part of keeping this knowledge alive and relevant.
This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book.
""I Fratelli Ruffini Storia Della Giovine Italia, Book 5: Martiri Borghesi (1897)"" di Faldella, Giovanni ����� il quinto volume della serie che racconta la storia della Giovine Italia, un movimento politico risorgimentale che si svilupp������ in Italia nel XIX secolo. In questo libro, l'autore si concentra sui Martiri Borghesi, un gruppo di patrioti italiani che furono perseguitati e uccisi dalle autorit������ austriache durante il periodo della Restaurazione. La narrazione segue le vicende dei fratelli Ruffini, protagonisti della lotta per l'indipendenza dell'Italia, e dei loro compagni di lotta, tra cui Carlo Pisacane e Andrea Aguyar. Il libro offre un'analisi dettagliata degli eventi storici che portarono alla formazione della Giovine Italia e alla lotta per l'indipendenza del paese.This Book Is In Italian.This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the old original and may contain some imperfections such as library marks and notations. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions, that are true to their original work.
Il titolo è un po' lungo e coniato all'antica.
This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book. ]+++ The below data was compiled from various identification fields in the bibliographic record of this title. This data is provided as an additional tool in helping to ensure edition identification: ++++ Salita A Montecitorio, 1878-1882: I Pezzi Grossi; Scarpellate Di Cimbro [pseud; Volume 2 Of Salita A Montecitorio, 1878-1882; Giovanni Faldella Giovanni Faldella Roux e Favale, 1883
Come sappiamo dal romanzo di Tota Nerina, la paesanotta Gilda rimestava con il tridente il letamaio, quando il giovane prof. Adriano Meraldi ritornò vittorioso del concorso di Pompei a San Gerolamo Canavese. Essa era figliuola unica di Simone il falegname, curvo come un quarto di luna, senza essere molto gobbo, imperocché la curva riguardava piuttosto la testa che la schiena. Simone era un vecchio semplice con i capelli bianchi pallidi che in gioventù erano stati biondi lucenti. Pareva un San Giuseppe ricamato. Era buono, sottomesso a tutti. Avrebbe voluto che il Sindaco e il Parroco, Vittorio Emanuele II e Pio IX fossero sempre stati in concordia, come pane e cacio.
Il libro ""Clericali: Note (1886)"" di Giovanni Faldella ����� una raccolta di appunti e riflessioni sull'argomento dei clericali, ovvero dei membri del clero che si occupano di politica. L'autore analizza il ruolo dei clericali nella societ������ italiana dell'epoca e le loro influenze sulle decisioni politiche. Inoltre, Faldella esamina la posizione della Chiesa cattolica nei confronti della politica e della societ������, mettendo in luce le contraddizioni e le difficolt������ di conciliare la fede e l'azione politica. Il libro offre un'interessante prospettiva storica sulla politica italiana del XIX secolo e sulle relazioni tra Chiesa e Stato.This Book Is In Italian.This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the old original and may contain some imperfections such as library marks and notations. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions, that are true to their original work.
This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book. ++++ The below data was compiled from various identification fields in the bibliographic record of this title. This data is provided as an additional tool in helping to ensure edition identification: ++++ Clericali: Note Giovanni Faldella Roux e Favale, 1886
This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the original. Due to its age, it may contain imperfections such as marks, notations, marginalia and flawed pages. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions that are true to the original work.
L'osteria di Borgo Grezzo, paesello della piana vercellese, è uno straordinario punto di ritrovo: qui "convergono come ad un'oasi" viandanti, cacciatori e perditempo in cerca di ristoro. Tra i tavoli colmi di bottiglie, un protagonista di rilievo è Ambrogione, bevitore eccezionale al pari di molti altri avventori. Esagerano nel tracannare vino e gareggiano a chi le spara più grosse. Fino a che una sera gli eventi sfuggono di mano e prendono una piega imprevista. "Una serenata ai morti", pubblicato a Roma dall'editore Perino nel 1884, è un testo breve e gradevolissimo, dai continui riferimenti a termini piemontesi ormai desueti. Tra i contafrottole dell'osteria e le serenate più o meno improvvisate si colgono le atmosfere dei tiratardi della piccola provincia di metà Ottocento.Giovanni Faldella nasce a Saluggia nel 1846. Appartiene a una famiglia della borghesia liberale; il padre, medico, è per diversi anni sindaco del paese. A Vercelli compie studi classici, poi studia giurisprudenza a Torino. Qui fonda 11 Velocipede (1869), quadrimestrale di politica e letteratura, su cui scrive con lo pseudonimo di Spartivento. Dopo aver conseguito la laurea in legge fa l’avvocato. Esercita per breve tempo la professione, ma ben presto prevale in lui l'interesse per il giornalismo. Scrive per la Gazzetta Piemontese - con reportage da Vienna e Parigi - e collabora con altre pubblicazioni. Fin dai primi libri emerge quella sua particolare impronta: la sua narrativa è illuminata da raffinatezze di un sapiente conoscitore della lingua e dal piemontese trae spunto per costituire straordinari bozzetti.
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