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This is an EXACT reproduction of a book published before 1923. This IS NOT an OCR'd book with strange characters, introduced typographical errors, and jumbled words. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book.
Nacque in Cairo Montenotte il 6 ottobre 1838, e visse, come tutti i ragazzi di quei tempi, fino agli otto o nove anni, con poco tormento di scuola (presso le scuole comunali "del Ghetto"). A dodici anni, preparato, come si soleva allora, alla testa, perché il corpo era già abbastanza saldo, entrò dagli Scolopi di Carcare, in quel Collegio dove gli entusiasmi del 1848 erano ancora vivissimi, specie nel padre Atanasio Canata, grande svegliatore di ingegni e di cuori, come erano stati tra gli Scolopi di Savona i padri Pizzorno e Faà di Bruno.
""Cose Garibaldine"" ����� un libro scritto nel 1907 da Giuseppe Cesare Abba. L'autore, che fu un soldato e scrittore italiano, racconta in questo libro le sue esperienze durante la campagna militare di Giuseppe Garibaldi. Il libro ����� diviso in due parti: la prima parte descrive la vita di Garibaldi, mentre la seconda parte racconta le esperienze personali dell'autore durante la campagna. Abba descrive le battaglie, le marce e i momenti di difficolt������ che ha vissuto durante la campagna. Il libro ����� considerato un classico della letteratura italiana e un importante documento storico sulla figura di Garibaldi e sul Risorgimento italiano.This Book Is In Italian.This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the old original and may contain some imperfections such as library marks and notations. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions, that are true to their original work.
Storia dei Mille Nei dieci mesi che volsero dalla pace di Villafranca alla spedizione dei Mille, l'Italia di mezzo diede prove di virtù civili meravigliose, ma col Piemonte corse dei pericoli gravi forse quanto quelli che il Piemonte stesso aveva corsi, prima della guerra del 1859. I duchi, gli arciduchi, i legati pontifici fuggiti dalle loro sedi, fin da prima di quella guerra, non avevano più osato tornarvi; e allora Parma, Modena, Bologna con la Romagna fino alla Cattolica, si strinsero in un solo Stato, che nel bel ricordo della gran via romana da Piacenza a Rimini, chiamarono l'Emilia.
This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book.
Fumavano le carbonaie da tutte la parti della montagna, silenziose come se si fossero formate e accese da sè. Nel fitto dei faggi e giù giù nei castagneti profondi, parlavano delle voci che parevano di gente lontana e forse era vicina: potevano essere boscaioli, ma se fossero stati carabinieri? Pellegro si fermò sulla vetta. Aveva tanto sudato per arrivarvi, si sentiva le gambe così stroncate, che una rifiatata bisognava darla. Tanto a star un pezzo lì piuttosto che altrove, egli non ci perdeva; che già, quasi da due anni, andava girando senza meta e senza far nulla.
Parma 3 maggio 1860. Notte.LE ciance saranno finite. Se ne intesero tante che parevano persino accuse. ¿ Tutta Sicilia è in armi; il Piemonte non può muoversi; ma Garibaldi? ¿ Trentamila insorti accerchiano Palermo: non aspettano che un capo, Lui! Ed egli se ne sta chiuso in Caprera? ¿ No è in Genova. ¿ E allora perchè non parte? ¿ Ma Nizza ceduta? dicevano alcuni. E altri più generosi: ¿ Che Nizza? Partirà col cuore afflitto, ma Garibaldi non lascierà la Sicilia senza aiuto.I più generosi hanno indovinato. Garibaldi partirà, ed io sarò nel numero dei fortunati che lo seguiranno.
Un grande classico della letteratura risorgimentale italiana. La spedizione dei Mille raccontata da uno di loro. Nel 1880 comparivano le Noterelle d'uno dei Mille edite dopo vent'anni, pubblicate da Giuseppe Cesare Abba, poi ricomparse con il titolo con il quale ancora oggi sono conosciute: Da Quarto al Volturno.
ABBA, Giuseppe Cesare. - Nacque a Cairo Montenotte, il 6 ott. 1838, da Giuseppe e da Gigliosa Perla (il cognome originario della famiglia era Abbate, divenuto Abbà con il nonno Francesco, e quindi Abba col padre; ma in alcune lettere dirette all'A. giovanissimo questi viene chiamato ancora Abbà). Dal 1849 al 1854 studiò presso gli scolopi a Carcare, iscrivendosi poi all'Accademia di Belle Arti di Genova, che ben presto abbandonò. Così, non più in età adatta per frequentare il liceo, incerto sulle proprie inclinazioni, desideroso soltanto di una qualsiasi forma di azione, nella primavera del '59 si arruolò volontario nei cavalleggeri d'Aosta, sperando che questa prima esperienza militare potesse determinare l'orientamento futuro della sua vita; al contrario, furono mesi di cupa delusione resa più amara dalla completa inattività (mentre si combatteva a Solferino e a San Martino il reggimento dell'A. era di riserva a Melzo).
Cronache a memoria In quelle parti sopra il Monferrato che si chiamano Langhe, dove il dilagare della rivoluzione francese era stato sentito prima che nelle altre terre subalpine; passati che furono i tempi di Napoleone, la vita a poco a poco tornò a correre quasi quale un mezzo secolo avanti. Con un po' d'arte, lo Stato e la Chiesa vi rimisero tutto nell'antico andare; molta disciplina civile, molte pratiche religiose, indussero di nuovo il sentimento dell'esser vivi ognuno a godere il poco a lui possibile e ad espiare la sua parte del peccato originale: molta rassegnazione, molto dubbio dei così detti beneficii lasciati dalla rivoluzione, alcuni dei quali veramente non si potevano disconoscere, ed erano, tra gli altri, le opere pubbliche, le grandi strade aperte da Napoleone.
This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book.
Thank you for checking out this book by Theophania Publishing. We appreciate your business and look forward to serving you soon. We have thousands of titles available, and we invite you to search for us by name, contact us via our website, or download our most recent catalogues. Chi si parte dalla marina del Finale, e su pel fianco dell'Appennino va verso le Langhe, si arresta trafelando ogni tratto a ripigliar lena, e a vedere quanta sarà ancora la salita, e quanto s'è scostato da quella spiaggia, diversa giù giù per foci di torrenti, per iscogliere tagliate a filo, per promontori neri, dirupati, somiglianti a mostri, che si inoltrano cimentosi nei flutti. Ma guadagnata che abbia la vetta del Settepani, sente l'affanno della via ripida e lunga, quetarsi in una vista maravigliosa. La catena dell'Alpi è di lassù un'occhiata infinita; e se vi si arriva all'apparire del sole, tutta la distesa di picchi, di coni, di aguglie, gli pare un mondo di cose vive e moventi. Si vorrebbe aver l'ali per lanciarsi su qualcuno di quei culmini, così alti nel cielo; e si abbassa di malavoglia lo sguardo, a cercare la via, giù per i gioghi avvolti ancora nell'ombra, lì sotto: dove per un lungo digradarsi di monti, si confondono villaggi, selve, burroni spaventosi; qua Montenotte, là Cosseria, castella e torri feudali per tutto; più lontana e più bella d'ogni altra quella di Vengore, che nera e solitaria si spicca su un altipiano, oltre il quale la nebulosa pianura.
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""Cose Garibaldine"" ����� un libro scritto da Giuseppe Cesare Abba nel 1907. L'autore ����� stato un soldato e scrittore italiano che ha partecipato alla campagna di Garibaldi del 1866. Il libro ����� una raccolta di aneddoti e ricordi della vita durante la guerra, con particolare attenzione alla figura di Garibaldi e ai suoi compagni. Abba descrive le difficolt������ e le avventure della vita militare, le battaglie e le strategie di guerra, ma anche le amicizie e i momenti di solidariet������ tra i soldati. Il libro ����� una testimonianza preziosa della storia italiana e della figura di Garibaldi, considerato uno dei padri della patria.This Book Is In Italian.This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the old original and may contain some imperfections such as library marks and notations. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions, that are true to their original work.
Le rive della Bormida nel 1794 Chi si parte dalla marina del Finale, e su pel fianco dell'Appennino va verso le Langhe, si arresta trafelando ogni tratto a ripigliar lena, e a vedere quanta sarà ancora la salita, e quanto s'è scostato da quella spiaggia, diversa giù giù per foci di torrenti, per iscogliere tagliate a filo, per promontori neri, dirupati, somiglianti a mostri, che si inoltrano cimentosi nei flutti. Ma guadagnata che abbia la vetta del Settepani, sente l'affanno della via ripida e lunga, quetarsi in una vista maravigliosa.
Giuseppe Cesare Abba scrittore e patriota italiano (Cairo Montenotte 1838-Brescia 1910). Partecipò alla più celebre delle imprese garibaldine, la spedizione dei Mille, di cui si fece anche storico. Su tutta la sua produzione, e con maggior ragione su quella strettamente letteraria, prevalgono i freschi appunti di diario, molto cari al Carducci, delle Noterelle di uno dei Mille edite dopo vent'anni (1880).
Il libro ""Da Quarto Al Faro: Noterelle D'Uno Dei Mille (1882)"" di Giuseppe Cesare Abba ����� una raccolta di appunti e riflessioni dell'autore sulla sua esperienza come partecipante alla spedizione dei Mille di Garibaldi del 1860. Il libro inizia con la descrizione della partenza da Quarto e prosegue con la narrazione degli eventi che hanno portato alla conquista del Regno delle Due Sicilie. Abba descrive le difficolt������ incontrate durante la spedizione, le vittorie e le sconfitte, le emozioni e i sentimenti dei soldati. Il libro ����� considerato una testimonianza storica di grande valore sulla figura di Garibaldi e sulla lotta per l'unit������ d'Italia.This Book Is In Italian.This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the old original and may contain some imperfections such as library marks and notations. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions, that are true to their original work.
Il racconto in prima persona della storica "e;spedizione dei mille"e; di Garibaldi. Un'emozionante testimonianza in presa diretta che segue l'intera vicenda passo a passo e che entusiasma come un romanzo d'azione. Dalla partenza a Quarto fino alla liberazione di Palermo, Abba ricorda gli stati d'animo, i piani e gli obiettivi dei protagonisti di una delle pagine piu famose della storia Italiana. Una fonte storica di primaria importanza che ha mantenuto, nel corso dei decenni, lo stesso impatto e freschezza narrativa di quando e stata pubblicata.-
Siamo a fine '700. Francesi e austriaci combattono per il dominio del Nord Italia poco lontano dalla Val Bormida. Giuliano, un giovane dal cuore repubblicano, avverte l'eco della battaglia ma per il momento ha altri interessi più urgenti: ama la bella Bianca con tutto sé stesso. Il padre di lei, però, l’ha già promessa in sposa a un barone austriaco, ignorando l’affetto che lega i due giovani. Eppure, nonostante la guerra che avanza, Bianca e Giuliano saranno aiutati da una persona decisamente inaspettata.Giuseppe Cesare Abba (1838-1910) è stato uno scrittore italiano. Volontario nell'impresa dei mille di Garibaldi, professore in vari ginnasi del Nord Italia, sindaco di diverse cittadine, senatore in vecchiaia, Abba dedicò la sua vita alla politica e alla scrittura. Tra le sue opere più note, ricordiamo ‘Le rive della Bormida’, ‘Storia dei Mille’ e ‘Da Quarto al Volturno’, da molti considerato uno dei migliori romanzi sul Risorgimento.
Quest¿opera (edizione rilegata) fa parte della collana di libri TREDITION CLASSICS. La casa editrice tredition di Amburgo pubblica nell'ambito della collana TREDITION CLASSICS opere datate più di 2000 anni. Queste opere erano in gran parte esaurite o reperibili solo come pezzi d'antiquariato. La serie di libri contribuise a preservare la letteratura e a promuovere la cultura. Essa aiuta inoltre ad evitare che migliaia di opere cadano nel dimenticatoio. L'obiettivo della serie è di ripubblicare migliaia di classici della letteratura mondiale in diverse lingue... in tutto il mondo!
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