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Bøger af Grazia Deledda

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  • af Grazia Deledda
    196,95 kr.

    Viveva a Nuoro di Sardegna, verso la fine d'aprile del 1886, un uomo chiamato Salvatore Brindis, soprannominato Cane Ruju. Aveva circa cinquant'anni; era alto, corpulento, con barba folta e grigia, faccia rossa e occhi assai strani, torvi, iniettati di sangue, che a momenti, divenuti limpidi e quasi dolci, si rassomigliavano a quelli di un cane intelligente; e forse a quegli occhi e al suo colorito sanguigno Salvatore Brindis doveva il suo soprannome. Da tutta la sua grossa persona spirava un'aria di prepotenza, di forza e di volontà; sul petto largo e robusto il velluto turchino del giubbone aderiva in modo da disegnare tutte le linee, e una cintura di pelle nera adorna di rozzi ricami...

  • af Grazia Deledda
    192,95 kr.

    Stare in casa, lavorare, riposarsi, riprendere il ricamo cominciato, leggere giornali e qualche libro, fare intorno a sé il poco bene che poteva, questa era la linea quotidiana dell¿esistenza e della pallida felicità della signora Noemi Davila. Anche quella mattina, anzi più che mai quella mattina, ella si svegliò con la visione di tale strada diritta e chiara davanti a sé. Aveva dormito bene tutta la notte, e al suo primo svegliarsi ringraziò Dio anche di questo. Era presto ancora per alzarsi: fuori faceva freddo, sebbene dalla chiarità sonora dei rumori anche i più lontani, e dalla luce azzurrina che rischiarava i vetri appannati, si sentisse la bellezza della giornata invernale: fors...

  • af Grazia Deledda
    191,95 kr.

    Era un sabato sera, la vigilia della festa di San Basilio, patrono del paese di Barunèi. In lontananza risonavano confusi rumori; qualche scoppio di razzo, un rullo di tamburo, grida di fanciulli; ma nella straducola in pendio, selciata di grossi ciottoli, ancora illuminata dal crepuscolo roseo, s'udiva solo la voce nasale di don Simone Decherchi. «Intanto il fanciullo è scomparso», diceva il vecchio nobile, che stava seduto davanti alla porta della sua casa e discuteva con un altro vecchio, ziu Cosimu Damianu, suocero d'un suo figlio. «Chi l'ha veduto? Dov'è andato? Nessuno lo sa. La gente dubita che l'abbia ucciso il padre... E tutto questo perché non c'è più timor di Dio, più onestà.....

  • af Grazia Deledda
    200,95 kr.

    Il cordaio fu il primo ad attaccare le sue più belle corde, dal portone al palo che indicava il limite fra la sua aja e quella di Giovanni La Pioppa. Era la mattina del Corpusdomini. La processione, per eseguire la giravolta, doveva entrare nell'aja del cordaio, attraversare quella di Giovanni, uscire per il portone del zolfanellajo, la cui umile casetta era l'ultima del paese. Le tre famiglie si tenevano molto onorate di questa preferenza, e ogni anno formavano, con lenzuola attaccate a due fila di corde, una specie di viottolo semicircolare che cominciava dal portone di Sison il cordaio e finiva nel portone del zolfanellajo. Un palo di qua, uno di là, segnavano appena il limite delle ...

  • af Grazia Deledda
    192,95 kr.

    Marianna Sirca, dopo la morte di un suo ricco zio prete, del quale aveva ereditato il patrimonio, era andata a passare alcuni giorni in campagna, in una piccola casa colonica che possedeva nella Serra di Nuoro, in mezzo a boschi di soveri. Era di giugno. Marianna, sciupata dalla fatica della lunga assistenza d'infermiera prestata allo zio, morto di una paralisi durata due anni, pareva uscita di prigione, tanto era bianca, debole, sbalordita: e per conto suo non si sarebbe mossa né avrebbe dato retta al consiglio del dottore che le ordinava di andare a respirare un po' d'aria pura, se il padre, che faceva il pastore ed era sempre stato una specie di servo del fratello prete, non fosse sce...

  • af Grazia Deledda
    195,95 kr.

    ...Sopra un tavolino accanto al letto, coperto da un antichissimo tappeto sardo di tela di lino, adorno di frange e trapunti rossi, fra chicchere e bicchieri e calici e ampolle, una candela ad olio d'oliva illuminava il semplice ambiente pulito e antico. In breve Salvatore fu tra le bianche lenzuola grossolane, e cominciò a trarre grandi sospiri, a sbadigliare, a dimenarsi, quasi stesse per sopraggiungergli un accidente. Agada, ch'era uscita portando via il catino, rientrò e avvicinandosi leggermente al letto non si stupì per lo stato del marito; egli si dimenava così tutta la notte, con un sonno inquieto e quasi nervoso, ma purchè avesse i piedi puliti, la moglie non ne faceva caso e do...

  • af Grazia Deledda
    192,95 kr.

    Aveva appena finito di predicare, il grosso frate barbuto, e se ne tornava al convento, anzi del convento già rasentava il muro dell'orto, di sopra del quale le nuvole bianche dei peri e dei susini in fiore lasciavano cadere una silenziosa nevicata di petali sul marciapiede deserto. Sul marciapiede opposto, di là dalla strada larga dove il sole già caldo sebbene al tramonto e un venticello che sapeva ancora di neve giocavano un loro gioco malizioso e sensuale, solo una donna passava quasi di corsa, agitata, con le mani gesticolanti, le falde della giacca che si aprivano e si chiudevano come due ali nere di sopra e viola di sotto. Rimasto indietro di qualche passo, il frate si accorse che...

  • af Grazia Deledda
    197,95 kr.

    In quel tempo, circa trent¿anni or sono, da Macomer a Nuoro si viaggiava ancora in diligenza, e quasi sempre di notte. La strada era ben tenuta, ma poco frequentata e non sempre sicura; il vetturino, quindi, che era allora un vecchietto energico e dispettoso, aveva cura di frustare i cavalli, e se per caso si addormentava, dopo un attimo si svegliava di soprassalto, bestemmiando. Unico viaggiatore, in quella notte di aprile, era un capo-macchia, cioè uno di quei carbonai per lo più toscani, che in Sardegna dirigono il taglio dei boschi. Era un bel giovane, alto e svelto e dal viso pallido i cui lineamenti regolari avevano però alcunché di duro; e i suoi capelli dritti e i baffi spioventi...

  • af Grazia Deledda
    190,95 kr.

    In quel tempo, circa trent¿anni or sono, da Macomer a Nuoro si viaggiava ancora in diligenza, e quasi sempre di notte. La strada era ben tenuta, ma poco frequentata e non sempre sicura; il vetturino, quindi, che era allora un vecchietto energico e dispettoso, aveva cura di frustare i cavalli, e se per caso si addormentava, dopo un attimo si svegliava di soprassalto, bestemmiando. Unico viaggiatore, in quella notte di aprile, era un capo-macchia, cioè uno di quei carbonai per lo più toscani, che in Sardegna dirigono il taglio dei boschi. Era un bel giovane, alto e svelto e dal viso pallido i cui lineamenti regolari avevano però alcunché di duro; e i suoi capelli dritti e i baffi spioventi...

  • af Grazia Deledda
    195,95 kr.

    Nel luglio del 1890 Gavina Sulis finì i suoi studi. Suo padre, ex-impresario di strade comunali, uomo abbastanza intelligente, le aveva fatto ripetere la quarta classe elementare, perchè nella piccola città non v'erano altre scuole femminili. Il giorno degli esami ella se ne tornava a casa pensando che oramai erano finiti per lei i giorni di libertà e d'ozio. Aveva quasi quattordici anni; si credeva già una donna matura, e ricordava le parole del suo confessore: «Il Signore ha detto che la donna deve custodire la casa, fuggire l'ozio e le cattive compagnie». Riguardo alle «compagnie» ella sfuggiva non solo le cattive, ma anche le buone; e imitava appunto il suo confessore che andava s...

  • af Grazia Deledda
    197,95 kr.

    Roma s'avvicinava. La luna di novembre, una grande luna di madreperla, limpida e melanconica, illuminava la campagna: il vento, fortissimo, attraversava con la sua violenza la violenza della corsa del direttissimo. Regina sonnecchiava e sognava di trovarsi ancora a casa sua; il rombo del treno le pareva lo scroscio del molino sul Po. Ma ad un tratto sentì la mano di Antonio stringer la sua e si svegliò di soprassalto. ¿ Fra poco siamo arrivati, ¿ disse il giovane sposo. Regina si alzò, s'appoggiò al finestrino chiuso e guardò fuori. Il cristallo rifletteva l'interno del vagone, il lume, la figura di lei coperta d'una lunga mantella chiara, il suo viso disfatto, rimpicciolito dalla st...

  • af Grazia Deledda
    193,95 kr.

    Un palmizio le cui foglie sembravano lame di spade arrugginite dal vento marino, sorgeva tra l'ultima casetta del villaggio e la landa che finiva col mare. Il villaggio pareva disabitato, e ad accrescere quest'impressione non mancavano qua e là alcune rovine coperte di musco giallastro e popolato di lucertole. Anche i muri della casetta del palmizio e quelli del cortile che la fiancheggiava, si sgretolavano e si slabbravano; e intorno alle finestruole dalle imposte scolorite si scorgevano le pietre rossiccie. Ma intorno era una infinita dolcezza di paesaggio orientale; nuvole rosse come fiamme solcavano il cielo verdognolo del crepuscolo, e fra una macchia e l'altra di tamerice appariva...

  • af Grazia Deledda
    98,95 kr.

    Anime oneste Dall'incipit ANIME ONESTE. L'ARRIVO. Dopo la morte della vecchia donn'Anna, sistemati gli affari, Paolo Velèna prese con sè la piccola nipote e, com'era stabilito, la condusse ad Orolà, presso la sua famiglia. Orolà è una piccola sotto-prefettura sarda, nella provincia di Sassari. Città fiorentissima sotto i Romani, decaduta poi per le scorrerie dei Saraceni, risorse sotto il dominio dei Barisone, giudici o re di Torres, e si mantenne forte sino all'abolizione dei feudi in Sardegna, avvenuta nella prima metà di questo secolo. Nel censimento delle popolazioni sarde, fatto da Arrius, illustre ploaghese che visitò le 42 città dell'isola ai tempi del console Marco Tullio Cicerone (116-43 a. C), Orolà figurava per centomila abitanti, tra l'urbe, i castelli e i villaggi sottoposti, e Antonino di Tharros, nella relazione dei saccheggi saraceni, parla di grandi vestigi lasciati dai Romani in Orolà, fra cui magnifiche terme, costrutte sotto il pretore M. Azio Balbo. Al presente Orolà non conserva alcun ricordo della dominazione romana, tranne che nel dialetto latino, e i suoi abitanti sono appena sei o sette mila. Il suo solo monumento è Santa Croce, vecchia chiesa pisana del 1100, con affreschi del Mugano, pittore sardo del secolo XVII.

  • af Grazia Deledda
    236,95 kr.

    This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book.

  • af Grazia Deledda
    190,95 kr.

    Maria Concezione uscì dal piccolo ospedale del suo paese il sette dicembre, vigilia del suo onomastico. Aveva subìta una grave operazione: le era stata asportata completamente la mammella sinistra, e, nel congedarla, il primario le aveva detto con olimpica e cristallina crudeltà: ¿Lei ha la fortuna di non essere più giovanissima: ha vent'otto anni mi pare: quindi il male tarderà a riprodursi: dieci, anche dodici anni. Ad ogni modo si abbia molto riguardo: non si strapazzi, non cerchi emozioni. Tranquillità, eh? E si lasci vedere, qualche volta.¿ Ella lo guardò, coi grandi occhi neri nel viso scarno e verdastro d'angelo decaduto: avrebbe voluto fargli le corna o qualche altro segno di sc...

  • af Grazia Deledda
    192,95 kr.

    Avevamo cambiato di casa, - racconta la mia amica, - e si lavorava per mettere gli oggetti a posto. Nel salotto da pranzo, al piano di sopra, la serva, in mezzo a ondate di paglia e di pezzi di carta, tira fuori dalle ceste le scodelle e i piatti immersi nella segatura: pare una chioccia che dia vita ai suoi pulcini, e della chioccia ha pure il selvaggio senso di difesa quando Fausto e Billa, i miei fratellini, accennano a volerla aiutare. - Alla larga, alla larga - grida, agitando in cerchio la scopa. Ma si solleva, e dimentica anche le tazze più fini quando vede arrivare il mio fidanzato; i suoi occhi ridiventano giovani e belli, e pare che la fidanzata sia lei. Io però non sono gelo...

  • af Grazia Deledda
    191,95 kr.

    Dopo quaranta anni d'insegnamento nelle scuole elementari, il maestro Giuseppe De Nicola era andato a riposo e si disponeva a fare un viaggio. L'antefatto è questo: in gioventù egli aveva adottato un ragazzo orfano, con la speranza di farne il suo successore nella scuola del paesetto natìo. Il ragazzo però preferiva la vita avventurosa: così gli era scappato di casa, e dopo tentati tutti i mestieri, da marinaio a facchino di porto, da cacciatore di camosci a guardia di dogana, aveva finito con l'incontrare e sposare la vedova di un padrone di barche, del quale l'eredità consisteva in una villa con strascico di vigne e poderi in riva all'Adriatico. Trovato finalmente il posto che gli con...

  • af Grazia Deledda
    194,95 kr.

    Un giorno d'autunno, ritornando da una caccia in palude, don Stefano Arca fu assalito da febbre così violenta che quasi batté la fronte sul lastrico del cortile quando, giunto a casa, smontò da cavallo. A stento si mise a letto. «Stene, Stene, cos'hai avuto?», gli chiese il vecchio padre, avvicinandosi a piccoli passi incerti, e chinandosi a mani giunte sul letto. Nel far con esile voce l'ansiosa domanda, la piccola persona del vecchio tremava. Stefano, con gli occhi chiusi e il volto grigio, non rispose; don Piane restò a lungo davanti al letto, sempre più curvandosi, con le dita nodose intrecciate, e le pupille velate da una triste visione di morte. Dopo qualche istante si mosse; sem...

  • af Grazia Deledda
    193,95 kr.

    La principessa stava nel suo salotto da lavoro, tutto parato di damasco azzurro, e si divertiva a confezionare fiori di carta. Le riuscivano perfetti, tanto da sembrare veri. Rose di maggio, grandi e molli, nel loro classico colore di aurora; garofani carnosi, rossi, o screziati d'ocra e di viola; camelie bianche, lucide e come congelate: ella non faceva altri fiori, ironicamente pensando che questi fossero i più aristocratici, convenienti a una dama del suo rango. A mano a mano che le sue piccole dita, senza altre gemme che quelle delle unghie puntute, completavano i gambi e le foglie verdi, delle quali arricciavano o raddrizzavano le cime, ella collocava i fiori in un grande vaso di ce...

  • af Grazia Deledda
    194,95 kr.

    Pietro Benu si fermò un momento davanti alla chiesetta del Rosario. "È appena la una" pensò. "Forse è troppo presto per andare dai Noina. Dormiranno, forse. Quella gente è ricca e si prende tutti i comodi." Dopo un momento d'esitazione riprese la strada, dirigendosi al vicinato di Sant'Ussula, che è all'estremità di Nuoro. Era ai primi di settembre; il sole ancora ardentissimo saettava le straducce deserte; solo qualche cagnolino affamato passava lungo le strisce d'ombra merlata che si stendevano davanti alle casette di pietra. Il roteare d'un molino a vapore interrompeva, in lontananza, il silenzio meridiano; e quel rumore ansante e palpitante pareva l'unica pulsazione della piccola ...

  • af Grazia Deledda
    196,95 kr.

    Para Zironi, l'ultimo fraticello rimasto fra le rovine del convento di Monte Nieddu, scendeva tranquillo il sentieruolo della foresta, andando a cercarsi da vivere poichè nessuno più pensava a portargliene lassù. Tutti oramai credevano che gli avanzi del convento fossero stati già diroccati per ordine di uno speculatore che tagliava le foreste di Monte Nieddu: fino a qualche mese prima solo un pastore si ricordava di frate Gerolamo ancora vivo e svelto lassù come la lucertola fra le rovine, e ogni tanto andava ad assistergli la messa e gli recava in dono un vaso di latte cagliato o un pezzo di ricotta avvolto nell'asfodelo; ma negli ultimi tempi anche i pastori erano stati cacciati dalla...

  • af Grazia Deledda
    191,95 kr.

    Le cose erano andate come la famiglia Barcai sperava. Il fratello maggiore, Basilio, scapolo ma padre di un figlio illegittimo, era morto senza lasciare testamento. Così i suoi beni tornavano al fratello minore Zebedeo; il patrimonio Barcai si ricomponeva come ai tempi del vecchio nonno il quale aveva costretto due suoi figliuoli a farsi preti e una figlia a non prendere marito perchè i suoi beni non andassero divisi. E la tradizione prometteva di continuare perché Zebedeo non aveva che un figlio e la gente diceva che quel figlio era rimasto unico per volontà dei genitori nella speranza appunto che lo zio morisse scapolo. Le cose erano dunque andate come si prevedeva e la gente, data la...

  • af Grazia Deledda
    268,95 - 413,95 kr.

  • af Grazia Deledda
    190,95 kr.

    Da lunghi anni nessun fatto interessante turbava la pace dello stazzo di Larentu Verre, quando accadde un avvenimento straordinario. Era una giornata calda di ottobre. Le donne, Coanna la vecchia serva e Millèna la giovane padrona, facevano il pane; zio Larentu era appena rientrato dai campi e se ne stava ritto vicino alla porta spalancata, accomodando la correggia di un fucile. - Io ho fame - diceva alla giovane moglie, mentre stava tutto intento al suo lavoro. - Cosa mi daresti, Millè? - Cosa? - domandò Millèna, volgendosi alla domestica. Le due donne si guardarono bene in viso, interrogandosi a vicenda; poi Coanna si alzò e disse gravemente: - Vorresti un pane col lardo? - Beniss...

  • af Grazia Deledda
    192,95 kr.

    Siamo in Sardegna, nella parte montuosa della Sardegna, in una piccola città che ci contenteremo di chiamare solo X***, benchè nella carta sia segnata con un nome assai sonoro e lungo. X*** possiede la sua brava passeggiata, le sue piazze, esenti ancora di fontane di marmo, e di statue, i suoi caffè splendidissimi, il suo club, e qualche volta anche a intervalli di due o tre anni, si permette il lusso del teatro: tutto ciò però non impedisce che vi si tragga la vita più noiosa di questo mondo, sicchè la più piccola novità basta per mettere in fermento gli abitanti pacifici e poco interessati nelle gravi questioni d'oltre monti e d'oltre mari. Ai primi dell'anno 1881, la novità più salient...

  • af Grazia Deledda
    195,95 kr.

    Dopo una settimana di vento furioso, di nevischio e di pioggia, le cime dei monti apparvero bianche tra il nero delle nuvole che si abbassavano e sparivano all'orizzonte, e il villaggio di Oronou con le sue casette rossastre fabbricate sul cocuzzolo grigio di una vetta di granito, con le sue straducole ripide e rocciose, parve emergere dalla nebbia come scampato dal diluvio. Ai suoi piedi i torrenti precipitavano rumoreggiando nella vallata, e in lontananza, nelle pianure e nell'agro di Siniscola, le paludi e i fiumicelli straripati scintillavano ai raggi del sole che sorgeva dal mare. Tutto il panorama, dai monti alla costa, dalla linea scura dell'altipiano sopra Oronou fino alle macchi...

  • af Grazia Deledda
    197,95 kr.

    Cenere

  • af Grazia Deledda
    268,95 kr.

  • af Grazia Deledda
    278,95 kr.

    This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book.

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