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Raccolta di brevi saggi e minimi articoli come modesto omaggio ad Howard Phillips Lovecraft. In pagine non esageratamente divulgative, l'autore ha la sfrontatezza di offrire i suoi punti di vista su film, produzioni audiovisive, fantasticherie esoteriche e sessualità alla luce del grande scrittore di Providence. Non mancano pensieri relativi ad una significativa rilettura critica di un celebre racconto ad opera di saggisti italiani, nonché più leggere divagazioni dettate da un rammemorante pellegrinaggio ed altre minuzie. Materiale già edito nella rivista "Studi Lovecraftiani", qui rielaborato e parzialmente ampliato.
Un accostamento alla prima trasposizione cinematografica dal romanzo "L'isola del dottor Moreau" di H.G. Wells: a questo auspica di pervenire il presente saggio, alla luce della duplice fiaccola alimentata dagli scritti di Lovecraft e Sade. Un interessante giudizio dell'autore americano sul film "Island of Lost Souls" offre l'avvio per un'esplorazione di quest'opera cinematografica e delle tematiche ivi presenti, nel tentativo di definire come la mostruosità degli esperimenti effettuati da Moreau si espanda e si aggravi rispetto a quanto descritto nel romanzo, originando un microcosmo in cui evoluzione regressiva, progresso degenerativo, sopraffazione colonialista e sfruttamento della forza lavoro sono mossi da una megalomane volontà di potenza aizzata da un erotismo crudele. Si giunge a ravvisare nel film una dislocazione dei punti di vista e l'andare alla deriva di un'identità confusa, ibrida: deriva che pare talora mettere in crisi lo stesso linguaggio cinematografico.Lo stupore che un film così eccessivo e consapevole di sé (in questo autenticamente sadiano) abbia potuto essere prodotto nella Hollywood del 1932 è pari alla meraviglia per il sobrio apprezzamento che Lovecraft espresse al riguardo ed allo sconcerto di fronte ad un'altra quasi contemporanea produzione che ad esso sembra morbosamente imparentata: "Murders in the Zoo". A questo secondo film è dedicata una specifica trattazione, cui seguono concise pagine sul più noto "Murders in the Rue Morgue", ove ritornano temi legati a degenerazione, ibridazione essere umano-animale e violenza, questa volta all'insegna di un mal concepito evoluzionismo.
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