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Scritte da uno dei principali teorici dell'anarchismo in Italia durante la virata del secolo XIX, queste lettere costituiscono una pungente critica radicale al potere politico e capitalistico. Attraverso un linguaggio acceso e provocatorio, Fabbri invita la sua corrispondente a prendere coscienza dei meccanismi di oppressione alla base della società moderna e a lottare per una società più giusta e libera.This work has been selected by scholars as being culturally important, and is part of the knowledge base of civilization as we know it.This work is in the "public domain in the United States of America, and possibly other nations. Within the United States, you may freely copy and distribute this work, as no entity (individual or corporate) has a copyright on the body of the work.Scholars believe, and we concur, that this work is important enough to be preserved, reproduced, and made generally available to the public. We appreciate your support of the preservation process, and thank you for being an important part of keeping this knowledge alive and relevant.
Ricordiamo ancora la inebriante impressione che avemmo alla prima notizia della rivoluzione russa. Eravamo, in piena guerra, in regime di censura, tra l'ostilità generale contro ogni idea di libertà, mentre ogni opposizione veniva soffocata, all'interno con la prigione ed il domicilio forzoso, al fronte con la fucilazione. Tutta l'Europa era avvolta in una densa tenebra di morte e di menzogna. Noi tendevamo l'orecchio ad ogni debole segno di risveglio dell'umanità martoriata. Era conforto per noi ogni voce libera, ogni parola di verità, da qualunque parte venisse, anche dai campi politicamente più avversi.
Fabbri stese anche la relazione del Congresso Anarchico Internazionale di Amsterdam (1907), durante il quale furono particolarmente dibattute le due questioni relative al sindacalismo e all'organizzazione. Cessate le attività de ÂIl Pensiero collaborò a ÂVolontà Â, svolgendo un ruolo di orientamento ideologico all'interno del movimento e di un propaganda all'esterno. Pubblicò articoli e opuscoli su diversi argomenti legati all'anarchismo: sul socialismo libertario di Carlo Pisacane, sulla questione organizzativa, su Francisco Ferrer y Guardia, sul rapporto Stato-Chiesa ecc. Nel 1916, firmandosi "un gruppo di anarchici", ribadì con vigore il proprio antimilitarismo e si contrappose ad alcuni anarchici (Kropotkin, Grave e Cornelissen) che invece si dichiararono interventisti (Kropotkin successivamente si pentirà di quella scelta, che oggettivamente risulterà sbagliata).
Per cura della casa editrice del Partito Comunista d'Italia si è pubblicato testè un opuscoletto di dodici pagine dell'eccellente teorico ¿ come lo presentò la prima volta al pubblico la stampa socialista e comunista ¿ Nicola Bucharin, dal titolo pomposo «Anarchia e Comunismo Scientifico». Vediamo dunque un po' quanta «scienza» v'è dentro. Il Bucharin non riferisce alcuna idea genuina dell'anarchismo, nessuno dei postulati del programma comunista anarchico, quali veramente sono; nè si dà la pena d'informarsi sulle idee anarchiche, attingendo alla fonte diretta della loro letteratura storica e teorica.
Luigi Fabbri è stato una delle più importanti figure del movimento anarchico italiano e internazionale. Teorico del comunismo-anarchico,diffuse il pensiero anarchico attraverso diverse riviste, libri e opuscoli propagandistici. Il testo che viene riproposto in questa edizione del libro, curata dal Circolo Andreani, fu pubblicato nel 1906 a Roma dalla Casa Editrice Libraria "Il Pensiero".
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