Bøger af Santo Daniele Spina

Questo libro, frutto di più di tre anni di lavoro e ricerca, con numerose foto e documenti inediti tramanda la storia dell'attività scacchistica a livello nazionale promossa dal Banco di Roma dal 1972 fino al 1992. In ordine cronologico sono stati trattati tornei di varia tipologia che furono organizzati da ciascuna filiale: sociali, eliminatorie, semilampo interbancari ad opera soprattutto dall'attivo CRAL di Milano e manifestazioni nazionali. Nel campionato italiano di serie A la fortissima squadra del Banco di Roma si fregiò per cinque volte della vittoria del massimo titolo nazionale. Furono anche promossi un torneo per corrispondenza e due concorsi problemistici veicolati dalla rivista "Il Villaggio", edita dallo stesso istituto bancario. Infine sono documentate le appassionanti simultanee che concludevano immancabilmente ogni torneo nazionale e che furono tenute da fortissimi campioni, soprattutto dal grande maestro Sergio Mariotti e dai maestri internazionali Stefano Tatai e Alvise Zichichi. In particolare nel 1987 fu invitato Anatolij Karpov, ex campione del mondo, ad esibirsi in due simultanee a Roma.

Il libro, pubblicato per la prima volta nel 1996, è stato ristampato in conformità all'impaginazione originale, dopo un'attenta revisione formale e l'aggiunta di un ampio abstract in inglese, per fornire agli studiosi e ai collezionisti la possibilità di reperire più facilmente un'opera divenuta ormai rara, allorché fu edita in proprio in un numero molto limitato di copie.Alessandro Sanvito, insigne storico degli scacchi, che ne curò la presentazione, ebbe allora a scrivere: "l'autore coglie nell'attività scacchistica del tardo Ottocento nella città etnea, il significato culturale che lo sottintende: è semplicemente il background della Sicilia, che conobbe gli scacchi assai prima di tutte le altre regioni d'Italia, invisibile e impalpabile della feconda anima del Sud".L'opera poi ebbe lusinghiere recensioni sia in lingua italiana che in inglese.

Questo libro nasce dall'idea di fornire sia ai lettori appassionati di storia degli scacchi sia agli studiosi specialisti uno strumento di consultazione rapido ed efficace, vale a dire un indice bio-bibliografico degli scacchisti attivi in Sicilia dal 1500 fino al 1975. La chiave che ho privilegiato è l'attività scacchistica documentata in tale ambito geografico a prescindere dal luogo di nascita dello scacchista. Per questo criterio si spiega la presenza di scacchisti sia siciliani, sia italiani ma non siciliani, sia stranieri ma residenti per un certo arco di tempo o in modo permanente in Sicilia.

Il percorso della mostra Gli scacchi a Catania e provincia alla fine dell'Ottocento parte dall'illustrazione dell'attività scacchistica del sacerdote don Pietro Carrera, autore del trattato del 1617. Poi si passa alle notizie relative alla fondazione del Circolo Scacchistico Catanese sullo scorcio del 1895 e agli scacchisti catanesi dell'Ottocento: avvocati, professori, commercianti, banchieri, farmacisti, floricoltori.Pare che dalla Torre Alessi, opera del Sada demolita nel maggio del 1963, si giocasse a scacchi "per corrispondenza" tramite piccioni viaggiatori.Il Prof. Santo Daniele Spina, ideatore e curatore della mostra, ha utilizzato il gioco degli scacchi al fine della ricostruzione storica dello sfondo culturale cittadino che sottintende il gioco dei Re e con tale chiave di lettura ha gettato luce su due categorie sociali: nobiltà e alta-borghesia attive a Catania e provincia alla fine dell'Ottocento.

Questo libro è nato dall'esigenza di fornire agli studenti che frequentano corsi di scacchi a livello scolastico un sistematico repertorio di esercizi di tattica.La nomenclatura, didatticamente importante, introduce il neofita nel mondo affascinante dei tatticismi grazie a cinquantacinque introduttivi esempi di livello elementare.Sono stati proposti alcuni temi tattici frequenti nella pratica di gioco: l'attacco doppio, l'attacco di scoperta, l'attacco doppio di scoperta, l'inchiodatura, l'infilata, l'allontanamento e l'eliminazione del difensore, lo scacco perpetuo, la debolezza dell'ultima traversa, l'intrappolamento.I centocinquanta esercizi, tratti soprattutto da partite realmente giocate, sono divisi in gruppi di sei. Ciascuno, numerato progressivamente, presenta l'indicazione di chi ha il tratto e la sottostante classificazione del tatticismo proposto.La parte dedicata alle soluzioni e la bibliografia di riferimento chiudono l'opera.

Sulla scia del quattrocentesimo anno dalla pubblicazione del trattato del Carrera la presente opera restituisce in notazione moderna con i relativi diagrammi la teoria dei vantaggi esposta nel libro quinto de "Il gioco degli scacchi" in comparazione con il Damiano, il Ruy Lopez, il Gianutio e il Salvio, contribuendo in tal modo ad una maggiore conoscenza del trattatista siciliano e dei contenuti del suo trattato a livello sia nazionale che internazionale. Inoltre tale lavoro costituisce un indubbio passo in avanti rispetto all'ottocentesca traduzione inglese del suddetto libro del trattato ad opera di William Lewis nel 1822.Nel quinto libro, diviso in 31 capitoli, il chierico siciliano esamina in dettaglio le relative aperture con tratto al Nero o al Bianco in base al tipo di vantaggio dato al giocatore più debole.

Questo libro nasce dall'idea di fornire sia ai lettori appassionati di storia degli scacchi sia agli studiosi specialisti uno strumento di consultazione rapido ed efficace, vale a dire un indice bio-bibliografico degli scacchisti attivi in Sicilia dal 1500 fino al 1978.La chiave che ho privilegiato è l'attività scacchistica documentata in tale ambito geografico a prescindere dal luogo di nascita dello scacchista. Per questo criterio si spiega la presenza di scacchisti sia siciliani, sia italiani ma non siciliani, sia stranieri ma residenti per un certo arco di tempo o in modo permanente in Sicilia.

Questo libro nasce dall'idea di fornire sia ai lettori appassionati di storia degli scacchi sia agli studiosi specialisti una raccolta di antiche foto degli scacchisti attivi in Sicilia dal 1500 fino al 1979. La raccolta di 300 foto presenta tre differenti sezioni: Ritratti di scacchisti, Simultanee e tornei,Una partita romantica. La chiave che ho privilegiato è l'attività scacchistica documentata in tale ambito geografico a prescindere dal luogo di nascita dello scacchista. Per questo criterio si spiega la presenza di scacchisti sia siciliani, sia italiani ma non siciliani, sia stranieri residenti per un certo arco di tempo o stabilmente in Sicilia.

Nel gennaio del 1897 nacque "L'Eco degli Scacchi", semplice bollettino del Circolo Scacchistico Palermitano, di cui fu l'organo ufficiale. I primi tre numeri furono redatti dal suo dinamico fondatore, il ventiseienne Francesco Abbadessa. Poi fu coadiuvato dai giovani scacchisti ed amici Angelo Mangiaracina e Antonino Noto. Nel corso del 1897 furono dati alle stampe sei numeri. "L'Eco degli Scacchi" nel tempo si conquistò un posto non indifferente nella stampa scacchistica nazionale. La presente anastatica a cura del Prof. Santo Daniele Spina permette agli appassionati bibliofili e agli studiosi di usufruire di un periodico molto raro e di non semplice consultazione nelle biblioteche pubbliche italiane e straniere, dove è custodito.