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Sapete chi è stato Massimino il Trace? È stato un gigante, innanzitutto. Secondo la Historia Augusta, era alto ben due metri e quaranta. Uno degli uomini più alti di tutta la storia umana, dunque. Ed era dotato di una forza inaudita, sovraumana. Cit. « [...] era in grado di trascinare un carro a quattro ruote a forza di braccia, muovere da solo un carro carico di gente, buttar giù i denti di un cavallo con un pugno, spezzargli i garretti con un suo calcio, frantumare pietre di tufo, spaccare alcune piante in due, tanto da essere chiamato da alcuni Milone di Crotone, da altri Ercole da altri ancora il gigante Anteo. » (Historia Augusta - I due Massimini, 6.9.) Massimino nacque pastore in Tracia, una delle tante provincie del grande Impero Romano. Era figlio di un goto e un¿alana, dunque era un mezzo barbaro. Grazie al suo coraggio e alla sua innata forza fisica, si arruolò ben presto nell¿esercito, ai tempi dell¿Imperatore Settimio Severo; e grazie ai suoi valori e alle sue virtù umane e militari, da soldato semplice, impresa dopo impresa, divenne il primo Imperatore barbaro dell¿Impero Romano! Non vi sembra una storia assurda? Eppure fino ad oggi nessuno ci ha mai fatto un film. E nemmeno un romanzö Ebbene, così nasce il nostro Massimino.
PER GLI AMANTI DEL GENERE "L'AMICA GENIALE"... (storie di vita vissuta tra i quartieri di Napoli) "Annarella, la Ragazza dei Quartieri" racconta la storia di una famiglia napoletana, attraverso più generazioni, dalla seconda metà del '900 ai giorni nostri. Attraverso la vita della protagonista, prima ragazza, poi mamma e, infine, nonna, viviamo le gesta di una famiglia napoletana qualsiasi, tra le tante del centro storico di Napoli, invischiate nei decenni, sempre per "campare", nelle varie vicende di malavita. Dal contrabbando di sigarette, passando per le rapine, per finire con la droga, la salvezza è una chimera e il male si intreccia con il bene, in un continuo pathos drammatico, che avviluppa famigliari, amori e amici di Annarella, in una continua dialettica tra la vita e la morte.Ma tra i vicoli di Napoli, c'è speranza? Tra le tortuose stradine dei Quartieri Spagnoli, della Sanità, e tra i freddi e desolati vialoni di Scampia illuminati al neon, c'è salvezza?Tutta la vita di Annarella è votata alla ricerca di una risposta al dramma della vita del popolino napoletano, della gente 'e miezz 'a via, dei nuovi diseredati, dell'anima e al contempo della feccia di Napoli. Quella gente invisibile, che per molti è 'o male 'e Napule ma, in fondo, è anche la sua vera anima.Nel bene e nel male, appunto.L'autrice, dunque, traccia un ritratto a tinte forti, con chiaroscuri dai contrasti drammatici, di quel pezzo di storia vissuta di Napoli, dagli anni '60 ai giorni nostri; ma senza retorica, senza politica, senza propaganda: storie vere di gente comune.Nell'intreccio, caro lettore, potrai riconoscere fatti e riferimenti a personaggi reali e accadimenti storici. L'autrice ha scelto di collegare, con costante aderenza, le vicende narrate ai fatti storici e di cronaca, per rendere omaggio a quella che è stata la vera storia di Napoli, in questi ultimi decenni.
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