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  • af Degregori and Partners
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    Con la parola "spread" si dà ormai per scontato che il riferimento sia alla differenza di rendimento tra il BTP italiano e il Bund tedesco. Lo spread è misurato in punti base ed è, in pratica, il gap tra i tassi sui titoli pubblici di due paesi presi in esame. Per il calcolo dello spread BTP-Bund vengono presi a riferimento i titoli di Stato con scadenza decennale.Ogni punto base equivale allo 0,01%.In realtà, cos'è veramente lo spread, quali sono le conseguenze di un suo aumento, o diminuzione, come si misura in termini reali, quali conseguenze comporta un innalzamento o un abbassamento e, soprattutto, perché ogni variazione dello spread provoca tanto allarmismo.>Il mutuo è una delle forme di finanziamento più diffuse. >La crisi finanziaria dei mutui subprime ha avuto inizio negli Stati Uniti nel 2006. All'origine della crisi, l'erogazione di mutui a clienti che non fornivano sufficienti garanzie e che in condizioni normali non li avrebbero ottenuti. Per definire un mutuo come subprime il sistema americano si basa su un punteggio di credito che classifica tutti i debitori in una scala compresa tra 300 e 850 punti. Negli Stati Uniti tutti coloro che hanno un punteggio di credito inferiore a 620 sono definiti dei debitori subprime.Mediante una procedura di cartolarizzazione, il rischio di credito associato ai mutui subprime è stato trasferito ai mercati finanziari globali e, quindi, anche a investitori europei, scatenando una delle crisi più gravi e intense degli ultimi anni.

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    Un forward è un contratto (o accordo) sottoscritto tra due controparti, A e B, per acquistare (o vendere) un certo bene a un prezzo stabilito F a una data specificata T nel futuro. I contratti forward si caratterizzano per il fatto di essere stipulati fuori dai mercati regolamentati. In gergo tecnico si dice che sono scambiati OTC (over-the-counter). I futures sono contratti a termine standardizzati per poter essere negoziati facilmente in Borsa. Il contratto future è un contratto uniforme a termine su strumenti finanziari, con il quale le parti si obbligano a scambiarsi alla scadenza un certo quantitativo di determinate attività finanziarie, a un prezzo stabilito. >Le opzioni sono contratti finanziari che danno al compratore il diritto, ma non il dovere, di comprare, nel caso di opzioni call, o di vendere, nel caso di opzioni put, una quantità determinata di un'attività finanziaria o reale sottostante (titoli azionari e obbligazionari, indici azionari, tassi d'interesse, futures, valute, crediti, materie prime, energia, metalli preziosi, merci, prodotti agricoli), a un prezzo determinato. Lo swap appartiene alla categoria degli strumenti derivati, e consiste nello scambio a termine di flussi di cassa tra due controparti, calcolati con modalità stabilite alla stipulazione del contratto. Questo sistema può permettere di annullare il rischio connesso, ad esempio, alle fluttuazioni dei tassi di interesse o di cambio. La leva finanziaria è quel meccanismo tale per cui l'investitore, attraverso uno strumento derivato, controlla un determinato sottostante investendo solo una frazione del capitale necessario per acquisirne il possesso. In questo modo, quando il valore del sottostante si modifica, le variazioni percentuali dello strumento con leva sono maggiori rispetto a quelle dell'investimento diretto nel sottostante.La leva finanziaria è espressa dal rapporto tra il valore delle posizioni aperte e il capitale investito.

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    Il mercato dei cambi, detto più comunemente "Forex" (Foreign exchange market), è un mercato finanziario over-the-counter, quindi non regolamentato, decentralizzato, dove sono scambiate le valute. Il Forex è un mercato continuo che si ferma soltanto nei weekend. Il moderno mercato dei cambi è nato nel 1971 quando i tassi di cambio furono lasciati liberi di fluttuare. >L'oro è il metallo più malleabile e duttile. Un'oncia d'oro può essere lavorata e diventare un filo lungo 35 miglia. Dopo l'argento è il miglior conduttore di calore ed elettricità, ma a differenza dell'argento è molto resistente all'ossidazione: il che rende l'oro uno dei metalli più inerti che si trovino in natura. per tutta la storia dell'umanità, l'oro ha rappresentato il modo più semplice, sicuro e conveniente di conservare la ricchezza prodotta o acquisita dagli essere umani. L'oro in sostanza è denaro. Ogni volta che si riaffacciano crisi di stabilità mondiale o dei mercati finanziari l'oro ritorna ad essere oggetto di interesse da parte degli investitori. Un paradiso fiscale è uno Stato che garantisce un prelievo, in termini di tasse, basso o addirittura nullo. La ragione di una scelta del genere è più che altro politica: attirare molto capitale proveniente dai paesi esteri, fornendo in cambio una tassazione estremamente ridotta. Dal punto di vista del contribuente, per riportarci all'originaria definizione statunitense di paradiso fiscale, tax haven, è un rifugio dall'alta tassazione sui redditi. Alcune stime indicano che circa il 60% dei capitali del nostro pianeta è gestito da società offshore. Se vogliamo fare una classificazione dei paradisi fiscali, possiamo distinguere le seguenti categorie: - Pure Tax Haven: non impone tasse oppure solo una o più di valore nominale e garantisce l'assoluto segreto bancario, non scambiando informazioni con altri stati.- No Taxation on Foreign Income: è tassato solo il reddito prodotto internamente.- Low Taxation: modesta tassazione fiscale sul reddito ovunque generato.- Special Taxation: paesi dal regime fiscale impositivo paragonabile a quello dei Paesi considerati a tassazione normale, ma che permettono la costituzione di società particolarmente flessibili.

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    I Certificati di Investimento - Investment Certificates - sono strumenti finanziari derivati che consentono di investire su qualsiasi mercato di interesse e che incorporano strutture che vanno dalla più semplice replica passiva dell'andamento dell'attività sottostante a strutture più complesse che combinano tra di loro differenti componenti per realizzare determinate strategie di investimento. Dal punto di vista della natura giuridica, i certificati sono definiti come strumenti finanziari cartolarizzati, poiché si tratta di titoli al portatore negoziabili. Sono attività finanziarie ibride, ottenute dalla combinazione di due diversi strumenti finanziari, uno dei quali è, in genere, costituito da un derivato. I covered warrant sono strumenti finanziari derivati che conferiscono il diritto di acquistare (covered warrant call) o di vendere (covered warrant put) un'azione o un'altra attività finanziaria, chiamata sottostante, o underlying, a un prezzo prestabilito, lo strike price, contro il pagamento di un premio alla o entro la data di scadenza, a seconda che si tratti rispettivamente di covered warrant di stile europeo o americano. I covered warrant rappresentano un'evoluzione dei tradizionali warrant. I Warrant sono emessi da società per azioni nell'ambito di un aumento di capitale condizionato, e sono quasi sempre abbinati a un'obbligazione (si parla, infatti, di obbligazione cum warrant). Tali strumenti si riferiscono ad azioni di nuova emissione. Con l'esercizio del warrant la società aumenta il capitale proprio e il numero delle azioni in circolazione. A emettere covered warrant sono soprattutto le banche o loro società affiliate. L'asset allocation è il processo con il quale si decide in che modo distribuire le risorse fra i diversi possibili investimenti. Le principali categorie di investimenti entro cui si orienta questa scelta possono essere suddivise in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, liquidità) o attività reali (immobili, merci, metalli preziosi). I vari investimenti o asset gestiti dall'investitore tramite l'asset allocation sono in genere suddivisi e organizzati per tipologie chiamate asset class. Le asset class sono delle classi di investimenti finanziari che possono essere distinte in base a delle proprietà peculiari.Gli asset class possono distinguere la natura dell'investimento: ad esempio, i titoli di debito come le obbligazioni possono costituire un asset class diverso dai titoli di capitale come le azioni.

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    Le Obbligazioni (spesso chiamate con il termine inglese bonds) sono titoli a reddito fisso che vengono emessi da società e Stati come mezzo per raccogliere capitale di debito e, quindi, costituiscono una provvista finanziaria. Quando emette un'obbligazione, l'emittente s'impegna a: - Restituire il capitale scritto sul titolo, valore nominale, alla scadenza del prestito.>Le obbligazioni sono emesse allo scopo di reperire capitali da investire, direttamente tra i risparmiatori e a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle dei prestiti bancari. Tali condizioni derivano dalla possibilità che l'investitore ha di smobilizzare il proprio investimento sul mercato secondario. I Titoli di Stato sono obbligazioni emesse periodicamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per conto dello Stato con lo scopo di finanziare il proprio debito pubblico o direttamente il deficit pubblico. I diritti di credito incorporati nel titolo possono essere corrisposti al sottoscrittore del prestito sia mediante lo scarto di emissione (ossia la differenza tra il valore nominale e il prezzo di emissione o di acquisto), sia mediante il pagamento di cedole (fisse o variabili) durante la vita del titolo. Alla scadenza dell'obbligazione lo Stato rimborsa il capitale iniziale. Il termine azione costituisce la frazione minima del capitale sociale che occorre sottoscrivere per assumere la qualità di socio di una società per azioni o in accomandita per azioni. Il possessore di una azione è, quindi, proprietario di un'unità del capitale sociale della società, o, detto più brevemente, è proprietario di una quota societaria, e per questo motivo è socio della stessa. Le azioni devono essere di eguale valore e conferiscono ai loro possessori uguali diritti. Le azioni possono essere quotate o non quotate. Concettualmente, l'aumento di capitale consiste in un incremento del capitale della società mediante l'emissione di nuovi titoli oppure mediante l'incremento del valore nominale delle azioni già esistenti. Trattandosi di un atto che va a impattare su quello che è il capitale sociale indicato nello statuto, l'aumento di capitale, solitamente proposto da consiglio di amministrazione, deve ottenere il via libera dell'assemblea degli azionisti convocata in sessione straordinaria che, a sua volta, darà al Consiglio di Amministrazione la delega per l'esercizio dell'operazione indicando il termine massimo entro il quale concretizzare l'operazione.

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    I fondi comuni di investimento sono strumenti finanziari (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, OICR) che raccolgono il denaro di risparmiatori che affidano la gestione dei propri risparmi a una società di gestione del risparmio (SGR) con personalità giuridica e capitale distinti da quelli del fondo.In Italia i fondi comuni sono stati istituiti con la Legge n° 77 del 1983.La legge n. 77 del 23 marzo 1983 ("Istituzione dei fondi comuni d'investimento mobiliare") disciplinò un fenomeno che, di fatto, aveva avuto la sua prima, timida apparizione nel nostro Paese (attraverso i fondi atipici e quelli di diritto lussemburghese) e favorì l'accesso di larghe masse di risparmiatori alla proprietà azionaria, contribuendo a determinare un consistente aumento della numerosità e dei settori di appartenenza dei titoli quotati alla borsa valori. Gli Hedge Funds sono dei fondi d'investimento che, attraverso l'utilizzo di strategie piuttosto complesse come la leva finanziaria, l'apertura di posizioni long e short e l'investimento in titoli derivati sui mercati nazionali e internazionali, hanno come obiettivo quello di massimizzare il rendimento derivante dall'investimento. Ciò che contraddistingue gli hedge fund è in primo luogo l'alta rischiosità degli investimenti effettuati, nonché la diversa tipologia di rendimento verso la quale sono proiettati. Gli E.T.F. (Exchange Traded Funds) sono una particolare categoria di fondi, le cui quote sono negoziate in Borsa in tempo reale come semplici azioni, attraverso una banca o un qualsiasi intermediario autorizzato; non sono fondi comuni d'investimento e neppure Sicav e sono caratterizzati da una gestione totalmente passiva in quanto replicano l'andamento di un determinato indice. L'opera del gestore si limita a verificare la coerenza del fondo con l'indice di riferimento (acquisizioni societarie, fallimenti, crolli di quota possono far escludere o entrare altri titoli nell'indice), nonché correggerne il valore in caso di scostamenti. I CFD (Contract For Difference) sono strumenti finanziari derivati che consentono di trarre vantaggio economico dalle variazioni di prezzo di un'attività finanziaria sottostante, quale può essere un'azione, un cambio valutario, una materia prima; anziché negoziare o scambiare fisicamente l'attività finanziaria, il CFD rappresenta un'operazione in cui due parti convengono di scambiare denaro sulla base della variazione di valore dell'attività sottostante che intercorre tra il punto in cui l'operazione viene aperta e il momento in cui la stessa viene chiusa. Attraverso i CFD si opera, quindi, sulle differenze di prezzo dei contratti, guadagnando o perdendo in funzione della differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita del sottostante, moltiplicato per il numero di CFD scambiati.

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    Il termine "derivati" indica la caratteristica fondamentale di questi prodotti: il loro valore deriva dall'andamento del valore di una attività ovvero dal verificarsi nel futuro di un evento osservabile oggettivamente. L'attività, ovvero l'evento, che possono essere di qualsiasi natura o genere, costituiscono il "sottostante" del prodotto derivato. Il sottostante può essere costituito da attività finanziarie (considerando tra queste anche le valute) e merci: nel primo caso abbiamo i financial derivatives, nel secondo i commodity derivatives. La relazione - determinabile attraverso funzioni matematiche - che lega il valore del derivato al sottostante costituisce il risultato finanziario del derivato, anche detto "pay-off". I prodotti derivati sono utilizzati, principalmente, per tre finalità - Finalità di copertura o, anche, hedging: ridurre il rischio finanziario di un portafoglio preesistente. - Finalità speculativa: assumere esposizioni al rischio al fine di conseguire un profitto, assumendo anche rischi di perdita non indifferenti. Gli strumenti derivati sono strumenti con un elevato grado di leva finanziaria: guadagno e perdita potenziali sono molto grandi. - Finalità di arbitraggio: conseguire un profitto privo di rischio attraverso transazioni combinate sul derivato e sul sottostante tali da cogliere eventuali differenze di valorizzazione. Il problema più complesso dei derivati è, da sempre, quello della determinazione del loro valore o, meglio della loro stima.E' un aspetto particolarmente importante e, nello stesso tempo, critico, in quanto richiede complesse attività di analisi. Abbiamo già detto che esso varia in relazione all'andamento del sottostante, secondo una relazione, propria di ciascun derivato, rappresentata da una funzione matematica. In questo senso si afferma che il valore dei prodotti derivati è connesso sia al sottostante sia al pay-off.La stima del valore dei prodotti derivati, a un certo momento, richiede la capacità di simulare i possibili scenari futuri del sottostante al fine di determinare, per ciascuno scenario, il conseguente valore del pay-off.Pertanto, il valore del derivato è la media dei valori assunti dal pay-off ponderati per le probabilità di accadimento di ciascuno scenario (avranno maggiore peso gli scenari più probabili), scontata del valore finanziario del tempo (e cioè riportata al momento della valutazione).

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    La teoria di Dow (Dow Theory) è un insieme di definizioni e regole relative al comportamento dei prezzi degli strumenti finanziari presentata da Charles Dow sulla quale si basa l'analisi tecnica moderna. Charles Dow fu un giornalista americano che, ai primi del Novecento, scrisse in una serie di articoli sul Wall Street Journal una serie di osservazioni sui comportamenti dei mercati finanziari, analizzati mediante l'utilizzo di grafici. Si deve quindi a lui e alla sua teoria la nascita e la divulgazione dell'analisi tecnica, oltre che lo sviluppo dei primi indici azionari, tra cui il Dow Jones. Charles Dow sviluppò la teoria in base alle sue analisi sul movimento dei prezzi di mercato del diciannovesimo secolo; la teoria rappresenta quindi l'antenato dei più conosciuti principi della moderna Analisi Tecnica, considerato che la teoria di Dow è di compendio non solo all'analisi tecnica e all'azione dei prezzi, ma è riferita anche alla filosofia del mercato stesso. Anche se la maggior parte della teoria fu sviluppata da Dow partendo dalle medie Rail e Industrial come concetto base, gli assunti fondamentali possono essere applicati a singoli titoli, a commodities e indici. La teoria fu presentata in un unico testo da Robert Rhea, "The Dow Theory" e sebbene essa sia attribuita a Charles Dow, gli scritti di Hamilton devono essere considerati come pietre miliari, così come per il testo dello stesso Rhea.

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    L'oro è il metallo più malleabile e duttile. Un'oncia d'oro può essere lavorata e diventare un filo lungo 35 miglia. Dopo l'argento è il miglior conduttore di calore ed elettricità, ma a differenza dell'argento è molto resistente all'ossidazione: il che rende l'oro uno dei metalli più inerti che si trovino in natura. per tutta la storia dell'umanità, l'oro ha rappresentato il modo più semplice, sicuro e conveniente di conservare la ricchezza prodotta o acquisita dagli essere umani. L'oro in sostanza è denaro. Anche i gioielli in oro sono nati per questa ragione: per portare con sé la propria ricchezza ed evitare di doverla occultare col rischio di perderla. Ogni volta che si riaffacciano crisi di stabilità mondiale o dei mercati finanziari l'oro ritorna ad essere oggetto di interesse da parte degli investitori. La domanda di Banche Centrali (quella cinese in primis) e degli investitori professionisti che ne fanno incetta sostiene il prezzo, che in euro ha toccato addirittura un record assoluto (1.380 euro l'oncia). Da più di 3.000 anni l'oro viene usato come mezzo volto a preservare la ricchezza, e la risposta risiede, più che nelle caratteristiche intrinseche dell'oro, nella sua rarità.Più che un investimento, l'oro è diventato un vero e proprio metodo di risparmio che seduce sempre più investitori privati a corto di redditività a medio o lungo termine.

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    Nuova edizione riveduta e aggiornata.Piano dell'Opera: Il mutuo bancarioIl Tasso Annuale Nominale TANIl Tasso Annuale Effettivo Globale TAEGL'Indice Sintetico di Costo ISCL'EuriborL'Eurirs o IRSIl Tasso BCELo SpreadMutuo a Tasso fissoMutuo a Tasso variabileMutuo a Tasso variabile e rata costanteMutuo Capped rateMutuo a Tasso mistoMutuo in valuta esteraLa sospensione della rataL'estinzione anticipataIl rimborso parzialeAccollo del mutuoPortabilità del mutuoSurroga del mutuoRinegoziazione del mutuoSostituzione del mutuoI costi del mutuo

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    I Titoli di Stato sono obbligazioni emesse dai Governi per il finanziamento del proprio Paese e delle sue attività istituzionali. Per questo motivo sono anche chiamate "obbligazioni sovrane".In Italia sono emessi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) attraverso il Dipartimento del Tesoro. Rappresentano in altre parole un prestito allo Stato da parte dei sottoscrittori.I titoli di Stato possono essere acquistati sia in asta, cioè al momento dell'emissione (mercato primario), sia sul mercato secondario, dove vengono quotidianamente scambiati. In entrambi i casi, è necessario rivolgersi alla propria banca o a un intermediario finanziario abilitato.Il Ministero dell'Economia e delle Finanze emette sul mercato dieci categorie di titoli di Stato, ciascuno con diverse caratteristiche in termini di scadenza, rendimento e modalità di pagamento degli interessi dovuti: - Buoni Ordinari del Tesoro (BOT)- Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ)- Certificati di Credito del Tesoro (CCT)- Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all'Euribor 6 mesi (CCTeu)- Buoni del Tesoro Poliennali (BTP)- Buoni del Tesoro Poliennali Indicizzati all'inflazione europea (BTP i)- BTP Valore- BTP Italia- BTP Futura- BTP Green

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    Con la parola "spread" si dà ormai per scontato che il riferimento sia alla differenza di rendimento tra il BTP italiano e il Bund tedesco. Prima della crisi del 2011, in pochi conoscevano questo parametro, che oggi, invece, è entrato di prepotenza in tutte le case. Quando questo spread sale di 20, 30 o 50 punti in una giornata scatta un senso generalizzato di allarme.Lo spread è misurato in punti base ed è, in pratica, il gap tra i tassi sui titoli pubblici di due paesi presi in esame. Ogni punto base equivale allo 0,01%. In realtà, cos'è veramente lo spread, quali sono le conseguenze di un suo aumento, o diminuzione, come si misura in termini reali, quali conseguenze comporta un innalzamento o un abbassamento e, soprattutto, perché ogni variazione dello spread provoca tanto allarmismo.Tutte risposte che sono dettagliatamente spiegate nel presente volume.

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    Gli ETF si caratterizzano come una via di mezzo tra un'azione e un fondo e consentono di sfruttare i punti di forza di entrambi gli strumenti. In particolare acquistando un ETF è possibile realizzare la diversificazione e la riduzione dei rischi tipica di un fondo di investimento, scambiando le quote del fondo come una normale azione. Questi strumenti offrono il vantaggio di essere quotati su un mercato regolamentato con un lotto minimo di un titolo: con una sola operazione, si acquista/vende l'intero portafoglio di titoli che compongono l'indice, garantendo l'accesso a un investimento diversificato anche con importi limitati. Dal primo ETF lanciato nel 1993, il settore ha sperimentato una crescita esponenziale. Oggi, più di 2.000 miliardi di dollari statunitensi sono investiti in oltre 4.500 ETF in tutto il mondo.Una delle caratteristiche peculiari di questo strumento è costituita dall'indicizzazione: gli ETF replicano, infatti, passivamente la composizione di un indice di mercato - geografico, settoriale, azionario o obbligazionario - e di conseguenza anche il suo rendimento. Così, se ad esempio l'indice S&P 500 si apprezza del 2%, l'ETF legato allo S&P 500 registrerà un rialzo della stessa proporzione. Un ETF riassume, quindi, in sé le caratteristiche proprie di un fondo e di un'azione, consentendo agli investitori di sfruttare i punti di forza di entrambi gli strumenti: -Diversificazione e riduzione del rischio proprie dei fondi. -Flessibilità e trasparenza informativa della negoziazione in tempo reale delle azioni.

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    Lo swap appartiene alla categoria degli strumenti derivati, e consiste nello scambio a termine di flussi di cassa tra due controparti, calcolati con modalità stabilite alla stipulazione del contratto. Questo sistema può permettere di annullare il rischio connesso, ad esempio, alle fluttuazioni dei tassi di interesse o di cambio. I pagamenti possono essere espressi nella stessa valuta o in valute differenti e il loro ammontare è determinato in relazione a un sottostante. Va annoverato come uno dei più moderni strumenti di copertura dei rischi utilizzato prevalentemente dalle banche, dalle imprese e dagli enti pubblici.Lo strumento dello swap (in particolare il moderno CDS, Credit Default Swap, un derivato utilizzato per gestire la probabilità di default) fu inventato nel 1994 dal finanziere Blythe Masters, della banca JP Morgan (soprannominata la donna che ha inventato le armi finanziarie di distruzione di massa) e si presenta come un contratto nominato (ma atipico in quanto privo di disciplina legislativa), a termine, consensuale, oneroso e aleatorio. Gli swap sono quindi contratti OTC (over the counter) e, di conseguenza non sono negoziati su mercati regolamentati.Lo swap è uno strumento molto simile al forward rate agreement, con la differenza che il contratto non prevede un unico scambio, bensì una serie di pagamenti futuri.In generale lo swap è uno scambio su tassi di interesse che possono essere attivi o passivi; lo swap dunque può essere anche uno scambio di crediti, ad esempio tra banche, equivalente allo sconto di cambiali avendo in cambio non denaro contante, ma un altro credito da incassare. Il sottostante può essere di vario tipo e influenza notevolmente le caratteristiche del contratto che può assumere, nella prassi, svariate forme.

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    Una delle più complete guide al mercato obbligazionario e al mercato dei Titoli di Stato.Tutto quello che c'è da sapere sulle obbligazioni nazionali, sovranazionali e internazionali, oltre a un'accurata analisi dei titoli di stato: BOT, CTZ, CCT, BTP, BTPi, BTPi.In dettaglio andremo ad analizzare: Le ObbligazioniLe Agenzie di RatingIl Prezzo delle obbligazioniIl Collocamento delle obbligazioniObbligazioni a tasso fissoObbligazioni a tasso variabileObbligazioni subordinateObbligazioni in valuta esteraObbligazioni Drop lockObbligazioni Bull and BearObbligazioni CallableObbligazioni StrutturateObbligazioni Zero-CouponObbligazioni cum warrantI RischiDuration e VolatilitàIl Rendimento delle obbligazioniIl Tasso d'interesse nominale TINIl Tasso di rendimento immediato TRIIl Tasso di rendimento effettivo a scadenza TRESCalcolo del rendimentoLa Curva dei rendimentiIl Regime fiscaleIl RateoDisaggio di emissioneIl M.O.T. - Mercato Telematico delle ObbligazioniI Titoli di StatoB.O.T. - Buoni Ordinari del TesoroC.T.Z. - Certificati del Tesoro Zero CouponP.c.T. - Pronti contro TermineC.C.T. - Certificati di credito del TesoroB.T.P. - Buoni del Tesoro PoliennaliBTP indicizzati all'inflazione europeaBTP indicizzati all'inflazione italianaLe Emissioni InternazionaliIl Programma "Global bond"Il Programma di prestiti a medio termineIl Programma di carta commercialeLo Stripping dei Titoli di StatoI Titoli di Stato FrancesiI Titoli di Stato AmericaniI Titoli di Stato TedeschiI Titoli di Stato Inglesi

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    Un'accurata analisi delle strategie di investimento e di gestione dei capitali sul mercato internazionale delle valute.

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    Concettualmente l'aumento di capitale consiste in un incremento del capitale della società mediante l'emissione di nuovi titoli oppure mediante l'incremento del valore nominale delle azioni già esistenti. Trattandosi di un atto che va a impattare su quello che è il capitale sociale indicato nello statuto, l'aumento di capitale, solitamente proposto da consiglio di amministrazione, deve ottenere il via libera dell'assemblea degli azionisti convocata in sessione straordinaria che, a sua volta, darà al Consiglio di Amministrazione la delega per l'esercizio dell'operazione indicando il termine massimo entro il quale concretizzare l'operazione.Nel testo saranno analizzate tutte le tipologie di aumenti di capitale, con relativi esempi numerici: -Aumenti di capitale gratuiti, con assegnazione di azioni o altri titoli.-Aumenti di capitale a pagamento con emissione di azioni della stessa categoria.-Aumenti di capitale a pagamento con emissione di azioni e warrant.-Aumenti di capitale a pagamento con emissione di obbligazioni convertibili e warrant.-Aumenti di capitale a pagamento con emissione di titoli di categoria diversa.-Aumenti di capitale in forma mista, che sono una combinazione dei due precedenti (aumenti gratuiti e aumenti a pagamento).

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