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    ""Dal Tuo Al Mio"" ����� un romanzo scritto da Giovanni Verga nel 1906. La storia si svolge in Sicilia e segue la vita di una giovane coppia, Nanni e Cola, che si innamorano e si sposano nonostante le difficolt������ finanziarie. La loro relazione ����� messa alla prova quando Nanni inizia ad avere successo come commerciante e diventa sempre pi����� ambizioso, mentre Cola rimane fedele ai suoi valori e alla sua umilt������. La tensione tra i due cresce fino a quando Nanni tradisce Cola con un'altra donna. La storia esplora temi come l'avidit������, la gelosia e la fedelt������.This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the old original and may contain some imperfections such as library marks and notations. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions, that are true to their original work.

  • af Giovanni Verga
    216,95 kr.

    This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book.

  • af Giovanni Verga
    257,95 kr.

    ""Dal Tuo Al Mio"" ����� un romanzo scritto nel 1906 da Giovanni Verga, uno dei pi����� importanti scrittori italiani del XIX secolo. La storia ����� ambientata in Sicilia e segue la vita di una giovane coppia, Nanni e Nunzia, che si sposano e iniziano a vivere insieme in una piccola citt������. La loro vita coniugale ����� segnata da difficolt������ economiche, gelosie e tradimenti, ma anche da momenti di felicit������ e di amore sincero. Il titolo del romanzo si riferisce alla trasformazione della relazione tra i due protagonisti, che passa dal ""tuo"" (riferito a Nanni) al ""mio"" (riferito a Nunzia), simboleggiando la crescita della loro unione. Il libro rappresenta un ritratto realistico della vita in Sicilia nel periodo precedente all'unificazione italiana, con particolare attenzione alle dinamiche familiari e sociali.This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the old original and may contain some imperfections such as library marks and notations. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions, that are true to their original work.

  • af Giovanni Verga
    321,95 kr.

    This Is A New Release Of The Original 1890 Edition.

  • - In Portineria
    af Giovanni Verga
    242,95 kr.

    This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book.

  • af Giovanni Verga
    97,95 - 117,95 kr.

  • - Romanzo (1888)
    af Giovanni Verga
    527,95 kr.

    ""I Malavoglia"" ����� un romanzo scritto da Giovanni Verga nel 1888. La storia si svolge in un piccolo villaggio di pescatori in Sicilia e segue la vita della famiglia Malavoglia, composta da padri, madri, figli e nipoti. La famiglia lotta per sopravvivere, cercando di far fronte alle difficolt������ economiche e sociali dell'epoca. Il romanzo esplora temi come la povert������, la famiglia, l'amore, la morte e la speranza. La scrittura di Verga ����� caratterizzata da un linguaggio realistico e crudo, che cattura perfettamente la vita dei pescatori e la loro lotta quotidiana per la sopravvivenza. ""I Malavoglia"" ����� considerato uno dei capolavori della letteratura italiana e ha influenzato molti scrittori successivi.This Book Is In Italian.This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the old original and may contain some imperfections such as library marks and notations. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions, that are true to their original work.

  • af Giovanni Verga
    305,95 - 440,95 kr.

    This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the original. Due to its age, it may contain imperfections such as marks, notations, marginalia and flawed pages. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions that are true to the original work.

  • af Giovanni Verga
    97,95 kr.

  • af Giovanni Verga
    97,95 kr.

    La Lupa La lupa è una novella di Giovanni Verga. Fu inclusa nella raccolta Vita dei campi e pubblicata presso Treves nel 1880. È molto interessante la tipologia del personaggio femminile che Verga dà a "La Lupa": una tipologia femminile molto diversa dagli altri personaggi femminili in altre novelle del Verga. È una donna quasi stregonesca e demoniaca con un'alta voracità sessuale: la protagonista infatti arriva ad adescare un giovanotto, che riesce a convincere a sposare la figlia solo per poterlo avere in casa con sé e poterlo sedurre in ogni momento. Il protagonista, esasperato dalle attenzioni della donna e dalla volontà di essere fedele alla moglie, arriverà a uccidere la donna. Il grande successo spinse Verga a ricavarne un dramma teatrale in un atto, con lo stesso titolo, che fu rappresentato per la prima volta al Teatro Gerbino di Torino il 26 gennaio 1896. Dal dramma verghiano sono stati tratti due film: uno La lupa del 1953 diretto da Alberto Lattuada; un altro del 1996 interpretato da Monica Guerritore, La lupa, per la regia di Gabriele Lavia. Altre opere tratte dalla novella sono: La lupa: (dalla tragedia omonima di G. Verga) / 3 atti di Vincenzo De Simone; per la musica di Santo Santonocito; La lupa: (dalla tragedia omonima di G. Verga) / riduzione in versi di Franco Pastore. La novella di Verga racconta di una donna che veniva chiamata "Lupa" perché non era sazia mai delle relazioni con gli uomini. Descrive molto bene la donna fisicamente occhi neri come il carbone, labbra rosse e carnose, seno vigoroso, alta, pallida e magra. Sua figlia Maricchia era triste per il comportamento della madre e sapeva che nessuno mai l'avrebbe presa in sposa anche se era bella e aveva buona dote. Tutte le donne del paese quando passava si facevano il segno della croce perché avevano paura che potesse portare via da loro i mariti solo con uno sguardo. Un giorno la Lupa si innamorò di Nanni, un ragazzo che era tornato da poco dal servizio militare e che lavorava nei campi. La lupa una sera gli confessò il suo amore ma lui la respinse dicendole che voleva in sposa sua figlia Maricchia. La Lupa se ne andò via con le mani nei capelli e non tornò da lui per due mesi. Ad ottobre la Lupa si presentò con la figlia da Nanni e li fece sposare. Offrì loro la sua casa a patto che le lasciassero un angolino per dormire. La Lupa aveva vicino a sé Nanni e lo importunava sempre. Egli le chiese più volte di non presentarsi al fienile, ma Nanni cedette ed ebbe una relazione con la Lupa. Maricchia lo venne a sapere e litigò con la madre dandole della ladra e le disse che se avesse continuato ad importunarlo sarebbe andata dal brigadiere, e così fece, e il brigadiere disse alla Lupa di lasciare la casa ma lei rifiutò perché la casa era la sua. Un giorno Nanni ricevette una pedata da un asino nel petto e rischiò la vita. Il sacerdote si rifiutò di confessarlo finché la Lupa fosse rimasta lì; solo quando la donna uscì di casa il sacerdote entrò per impartirgli i sacramenti. Se ne andò ma tutto tornò come prima e la Lupa continuava a perseguitarlo fino a che Nanni non minacciò di ucciderla. Un giorno, mentre Nanni zappava la vigna, vide la Lupa arrivare e, stanco della tentazione, prese la scure e si avvicinò ad essa.

  • af Giovanni Verga
    97,95 kr.

    Il marito di Elena è un romanzo di Giovanni Verga scritto nel 1881 e pubblicato a Milano, subito dopo i Malavoglia, nel 1882 dall'editore Treves. Nel romanzo vengono abbandonati gli elementi veristici e ripresi i precedenti temi di carattere romantico e passionale a sfondo psicologico. Come scrive Luigi Russo[1]"Malamente il romanzo è stato interpretato come il dramma di una Bovary verghiana: se il modello del grande artista francese è pur presente, l'interesse del Verga è per il dramma del "filius familias", che vede crollare un suo sogno di felicità domestica, a causa della vanità e della leggerezza della sua compagna." Cesare Dorello è un giovane buono e studioso (originario di Altavilla Silentina), rimasto orfano di padre, che studia legge all'università di Napoli con l'aiuto finanziario di don Anselmo, lo zio sacerdote. Cesare conosce Elena, figlia di don Liborio un ex cancelliere presso i Borboni, se ne innamora e, conseguita la laurea, inizia a frequentare la casa della giovane. Deciso a sposare Elena, chiede la sua mano ai genitori che però, vista la sua precaria situazione economica, si oppongono al matrimonio. I due giovani decidono quindi di fuggire ma, incontrate subito le prime difficoltà, si rifugiano per un po' di tempo presso la casa dello zio canonico e, dopo essersi sposati vanno a vivere nel paese natale di Cesare. Ma Elena, che ha un carattere frivolo e ambizioso, abituata com'era ad una vita mondana e raffinata, male si adatta alla vita modesta e provinciale che ora deve condurre e inizia a diventare irrequieta e depressa. La nascita di una bambina sembra ridarle per un po' di tempo la felicità, ma presto ritorna alle inquietudini di sempre. Cesare intanto riesce ad affermarsi come avvocato e così, grazie al miglioramento economico, i due sposi possono ritornare a Napoli ed Elena riesce a condurre la vita che desidera fatta di mondanità e lusso. In modo superficiale ella tradisce ripetutamente il marito che continua, malgrado tutto, ad amarla e non vuole perderla. Ma, dopo aver tentato inutilmente di far cambiare atteggiamento alla moglie, Cesare, sentendosi non più amato, in un momento di furore la uccide con un pugnale.

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    97,95 kr.

    I nuovi tartufi è una commedia scritta da Giovanni Verga nel 1865. Il manoscritto autografo riporta la data di stesura del 14 dicembre 1865.

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    97,95 kr.

    Eva Eva è un romanzo di Giovanni Verga scritto e pubblicato nel 1873 a Milano dall'editore Treves. Avevo incontrato due volte quella donna - non era più bella di tutte le altre, né più elegante, ma non somigliava a nessun'altra. - Nei suoi occhi c'erano sguardi affascinanti, come il corruscare di un'esistenza procellosa che era pieno di attrattive. - Giovanni Verga, Eva Quello che rappresenta la novità del romanzo, apparso a Milano nel 1873, è il personaggio femminile che il Verga, come scrive Giovanni Croci, "disegna, mostrandosi già scrittore avveduto, con una scioltezza di tratto, con una asciuttezza e verità di toni davvero sorprendenti". Durante un veglione in maschera che si tiene a La Pergola di Firenze, un arlecchino, un povero pittore di nome Enrico Lanti arrivato dalla Sicilia per trovar fortuna, scommette con alcuni giovani che riuscirà a baciare una bella mascherina. Si reca in seguito sul palco e inizia a raccontare, ad un suo amico scrittore che ha incontrato casualmente, il suo amore per la maschera che vuole baciare. Si tratta di Eva che si guadagna la vita facendo la ballerina di lusso e della quale Enrico si è follemente innamorato. Eva lo ricambia pur continuando a condurre la sua vita spregiudicata. Quando però si rende conto che il giovane è tormentato dalla gelosia, decide di dividere con lui le privazioni e lasciare la sua vita. Ella si renderà però presto conto che, perduti gli splendori tra i quali Enrico l'ha conosciuta, ha perso per lui ogni attrazione e quindi, senza drammi ma con molto realismo, dopo avergli scritto una lettera equilibrata e lucida, lo lascia e ritorna alla vita di prima. "Mio caro Enrico, tu non mi ami più, io non ti amo più nemmeno - e siamo pari. Te l'avevo predetto! Tu mi hai visto attizzare il fuoco, e far la calza; io ti ho visto stendere tranquillamente i colori sulle tue stupide fotografie, senza ispirazione e senza entusiasmo; ecco perché non ci amiamo più. Le asprezze, i diverbi, le amarezze, sono degli accessori. Domani forse saremmo arrivati a picchiarci! Ti lascio, e credo far del bene anche a te. Tu hai bisogno di sognare per buscarti gloria e quattrini; io non ho che la mia giovinezza, e bisogna che ne approfitti se non voglio andare a finire all'ospedale. Tu hai il cuore buono; ti ho parlato con franchezza, e credo perciò di non lasciarti in collera. Io ti voglio sempre del bene, e te lo proverò, quando potrò. Eccoti 500 lire." Enrico, dopo i primi tempi di sofferenza, si riprende e presto riesce ad affermarsi come pittore ottenendo la gloria e l'agiatezza che desiderava. Il giovane viene così ripreso dal desiderio di riconquistare la donna ma non riesce perché Eva ha un amante. Enrico lo sfida a duello ferendolo e alla fine, nuovamente povero, ammalato di tubercolosi, piena la mente del ricordo della donna e infelice per il proprio fallimento, muore al suo paese nella casa paterna.

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    117,95 kr.

    Eros Eros è un romanzo in cinquanta capitoli di Giovanni Verga pubblicato a Milano nel 1875 dall'editore Brigola. Il marchese Alberto Alberti, che dopo la morte dei genitori era stato affidato allo zio materno, termina ventenne il collegio Cicognini e va ad abitare, per un certo periodo, presso lo zio Bartolomeo Forlani a Belmonte in provincia di Pistoia. Con lo zio abita la figlia, Adele, una fanciulla dal carattere timido e molto dolce ed è ospite anche la bella e fatua contessina Velleda Manfredini. Alberto, che fin da quando era bambino era innamorato di Adele, non si accorge delle attenzioni esagerate che gli rivolge la contessina Velleda e, preso coraggio, dichiara il suo amore ad Adele e i due si fidanzano. Ma nel giro di poco tempo Alberto inizia a subire il fascino di Velleda e Adele, che se ne è accorta, si ammala e decide di sciogliere il fidanzamento per lasciarlo libero. Intanto Alberto si reca a Firenze e rivede Velleda che nel frattempo si era fidanzata. La convince a lasciare il fidanzato e inizia con lei una relazione. Ma a Firenze Alberto incontra anche la contessa Armandi, donna non più giovane ma ricca di fascino, e con lei stringe una forte amicizia. Ingelositosi per l'aperto corteggiamento fatto dal principe Metelliani alla sua fidanzata, egli si rende conto di essere troppo diverso da lei e decide di lasciarla. Alberto conosce una ballerina della Scala, di nome Selene, ed inizia con lei una relazione ma inizia anche a frequentare con assiduità l'abitazione della contessa Armandi e presto i due sono presi dalla passione. Il conte Armandi però li scopre e, pur perdonando la moglie, le ordina di partire. Alberto riprende, senza entusiasmo, la relazione con Selene. Dopo molti anni Alberto incontra nuovamente la cugina che non aveva mai smesso di amarlo e, ripreso dal vecchio amore, si dichiara e i due si sposano. Potrebbero essere felici ma Alberto, vedendo la gioiosa ingenuità di Adele, comincia a pensare con rammarico al suo passato tumultuoso e deludente e inizia a diventare cupo. Un giorno incontra Velleda, che ha sposato il principe Metelliani, e accetta di incontrarsi con lei. Adele però lo scopre e tra i due sposi inizia un periodo difficile che Alberto non sa affrontare e che lo spinge a partire per alcuni mesi. Adele, durante l'assenza di Alberto si ammala e viene confortata dall'amore rispettoso di Gemmati, un amico di Alberto. Quando però Alberto ritorna a casa e Adele si accorge che è rimasto turbato dal sentimento di Gemmati per lei, allontana con decisione l'amico. Ma Alberto non sa perdonare e risentito annuncia la sua partenza per un lungo viaggio. Adele si ammala e le sue condizioni sono gravi tanto da farne temere la morte. Alberto, avvertito delle gravi condizioni della moglie, ritorna subito a casa ma non può far altro che assistere alla sua morte. Disperato e resosi conto del vuoto che la morte di Adele aveva lasciato in lui e della vita insensata che aveva trascorso, prende la pistola e si uccide.

  • af Giovanni Verga
    97,95 kr.

    Cavalleria Rusticana Cavalleria rusticana è una novella appartenente alla prima raccolta di novelle di Giovanni Verga intitolata Vita dei campi, pubblicata da Treves a Milano nel 1880. È una storia d'amore e di gelosie, ambientata in un paese siciliano, Vizzini, nel secondo Ottocento. La novella racconta la storia di Turiddu Macca, figlio di Nunzia, un bel giovane di famiglia povera appena tornato al paese natio dopo aver svolto il servizio militare. Turiddu si pavoneggia ogni domenica sfoggiando la divisa da bersagliere, ed in particolare il cappello della sua divisa diviene suo indumento abituale. Turiddu attira a sé gli sguardi curiosi e furbi dei monelli del paese e quelli di tutte le ragazze, che se lo mangiano con gli occhi. Il giovane ha però interesse solo per la bella Lola, figlia del massaio Angelo, suo interesse amoroso prima della leva. Turiddu viene a sapere che Lola si è fidanzata con compare Alfio, carrettiere di Licodia. Il giovane, dopo una serie di incontri con Lola, cerca di mettere una pietra sopra alla storia d'amore passata. Ma la gelosia riesplode dopo il matrimonio tra Lola e Alfio: Turiddu, ormai non più per amore ma per semplice ripicca, è deciso a possedere la donna. Inizia, così, a corteggiare Santa, la figlia del massaio Cola e dirimpettaia di Alfio e Lola. I due innamorati ogni sera trascorrono il tempo a chiacchierare e a dirsi parole dolci, "che tutto il vicinato non parlava d'altro". Turiddu raggiunge presto il suo obiettivo: Lola ascolta i due ogni sera, "nascosta dietro il vaso di basilico, e si faceva pallida e rossa". Gelosissima, è la stessa donna a concedersi al giovane: i due ricominciano a salutarsi e a frequentarsi, ed alla fine Turiddu diviene l'amante di Lola. Quando Santa se ne accorse "gli batté la finestra sul muso", amareggiata e soprattutto molto arrabbiata. Si avvicina intanto la Pasqua e Lola, che ha sognato dell'uva nera, dice a Turiddu che vuole andare a confessarsi, dal momento che il marito è in giro con le mule per le fiere, e s'insospettirebbe se venisse a sapere che non l'ha fatto. Specialmente Lola è preoccupata per il sogno dell'uva che, secondo la mentalità locale siciliana, significa guai per il suo innamorato. Quando compare Alfio ritorna con tanti soldi e una bella veste nuova in regalo per la moglie, Santa gli rivela il tradimento di quest'ultima, per vendicarsi di Turiddu. Turiddu, che da quando era tornato il marito di Lola, "non bazzicava più di giorno per la stradicciuola, e smaltiva l'uggia all'osteria cogli amici", vede entrare compare Alfio che lo invita a trovarsi allo spuntare del sole sullo stradone per parlare "di quell'affare". I due si scambiano il "bacio della sfida". "Turiddu stringe fra i denti l'orecchio del carrettiere, e così fa la promessa solenne di non mancare". Il giorno dopo Turiddu dà l'addio a sua madre, mentre, contemporaneamente, Alfio lascia intendere quello che sta per succedere a Lola. I due si incontrano e, dopo aver percorso un tratto di strada insieme, danno il via al duello a colpi di pugnale, l'uno deciso ad ammazzare l'altro. Pare che Turiddu, sebbene ferito al braccio sinistro, abbia la meglio su Alfio. Ma il mulattiere acceca a tradimento l'avversario e lo finisce con una coltellata alla gola "senza dargli il tempo di proferire nemmeno: - Ah, mamma mia!" e con quella coltellata vendica non solo l'onore ma anche l'amore.

  • af Giovanni Verga
    172,95 kr.

    Avevo visto una capinera chiusa in gabbia: era timida, triste, malaticcia ci guardava con occhio spaventato; si rifuggiava in un angolo della sua gabbia, e allorché udiva il canto allegro degli altri uccelletti che cinguettavano sul verde del prato o nell'azzurro del cielo, li seguiva con uno sguardo che avrebbe potuto dirsi pieno di lagrime. Ma non osava ribellarsi, non osava tentare il rompere il fil di ferro che la teneva carcerata, la povera prigioniera. Eppure i suoi custodi, le volevano bene, cari bambini che si trastullavano col suo dolore e le pagavano la sua malinconia con miche di pane e con parole gentili. La povera capinera cercava rassegnarsi, la meschinella; non era cattiva;...

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    172,95 kr.

    Turiddu Macca, il figlio della gnà Nunzia, come tornò da fare il soldato, ogni domenica si pavoneggiava in piazza coll'uniforme da bersagliere e il berretto rosso, che sembrava quella della buona ventura, quando mette su banco colla gabbia dei canarini. Le ragazze se lo rubavano cogli occhi, mentre andavano a messa col naso dentro la mantellina, e i monelli gli ronzavano attorno come le mosche. Egli aveva portato anche una pipa col re a cavallo che pareva vivo, e accendeva gli zolfanelli sul dietro dei calzoni, levando la gamba, come se desse una pedata. Ma con tutto ciò Lola di massaro Angelo non si era fatta vedere né alla messa, né sul ballatoio, ché si era fatta sposa con uno di Lico...

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    172,95 kr.

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    2.737,95 kr.

    I ricordi del Capitano d'Arce è una novella di Giovanni Verga.

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    63,94 kr.

    "Verga står på sin egen grund, har sit eget syn, og de mennesker, han maler, bevæger sig på et jordsmon, hvorover han er ubetinget herre."Sådan skrev Georg Brandes i sit forord til "Landsbyhistorier fra Sicilien", da den udkom på dansk i 1899. Historierne tager os med til et traditionsbundet samfund, hvor livet forløber, som det har gjort i generationer. Giovanni Verga præsenterer os for en soldat, der kommer hjem fra krigen og opdager, at hans ungdomskærlighed er forlovet med en anden. Vi møder en kvinde, der kaldes ulvinden, fordi hun stolt og alene spankulerer gennem landsbyen og besnærer alle mænd på sin vej. Lige så begæret som hun er af mænd, lige så hadet og frygtet er hun af kvinder, og ingen føler dette had så tungt, som hendes unge datter, som ingen vil gifte sig med på grund af hendes mor.Giovanni Verga (1840-1922) var en af sin samtids største forfattere i Italien. Han udgav en lang række romaner og noveller, hvoraf mange er oversat til fremmedsprog. En del af hans fortællinger foregår i borgerlige miljøer i de større italienske byer, mens mange af hans senere historier foregår på hans fødeø, Sicilien, blandt jævne folk.

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    2.742,95 kr.

    Novelle Rusticane e Vita dei CampiRaccolte di novelleGIOVANNI VERGAFantasticheria - Jeli il pastore -Rosso Malpelo - Cavalleria rusticana - La lupa - L'amante di Gramigna Guerra di santi - Pentolaccia - Il come, il quando, ed il perché - Il Reverendo - Cos'è il re - Don Licciu papa - Il mistero - Malaria - Gli orfani - La roba - Storia dell'asino di S. Giuseppe -Pane nero - I galantuomini - Libertà - Di là del mare

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    2.677,95 kr.

    Vita dei campi è una raccolta di novelle di Giovanni Verga:- Fantasticheria - Jeli il pastore - Rosso Malpelo - Cavalleria Rusticana - La Lupa - L'amante di Gramigna - Guerra di santi - Pentolaccia - Il come, il quando, ed il perché

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    2.672,95 kr.

    Novelle Rusticane è una raccolta di novelle di Giovanni Verga:- Cos'è il re - Don Licciu papa - Il mistero - Malaria - Gli orfani - La roba - Storia dell'asino di S. Giuseppe - Pane nero - I galantuomini - Libertà - Di là del mare

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    2.622,95 kr.

    Durante un veglione in maschera che si tiene a La Pergola di Firenze, un arlecchino, un povero pittore di nome Enrico Lanti arrivato dalla Sicilia per trovar fortuna, scommette con alcuni giovani che riuscirà a baciare una bella mascherina. Si reca in seguito sul palco e inizia a raccontare, ad un suo amico scrittore che ha incontrato casualmente, il suo amore per la maschera che vuole baciare. Si tratta di Eva che si guadagna la vita facendo la ballerina di lusso e della quale Enrico si è follemente innamorato.

  • af Giovanni Verga
    38,95 - 72,95 kr.

    Giovanni Verga pubblico nel 1880 "e;Vita dei campi"e;, un lavoro davvero rivoluzionario. Descrive le vite della gente comune in Sicilia. Verga narra la vita pericolosa dei pescatori, la solitudine dei giovani pastori, i drammi quotidiani in una miniera e la gelosia omicida di un contadino siciliano.-

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    187,95 kr.

    Tigre reale è un romanzo in diciannove capitoli di Giovanni Verga, pubblicato per la prima volta dall'editore Brigola a Milano nel 1875. Giorgio La Ferlita conosce a Firenze, Nata, una contessa russa malata di tubercolosi e ospite a Firenze per consiglio dei medici russi che l'avevano invitata a prendere aria salubre mediterranea, e ne rimane attratto. Invitato al ballo per sostituire uno spadaccino, accetta una sfida a duello e vince.

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    197,95 kr.

    UNA PECCATRICEPietro Brusio, un giovane di Catania, studente di legge e con passioni letterarie, si innamora perdutamente di una donna incontrata casualmente durante una passeggiata ai giardini pubblici della città.La donna si chiama Narcisa Valderi ed è la moglie del conte di Prato. Lei, però, non sembra accettare la corte assidua del giovane che, desideroso di riscattarsi, compone in breve tempo un dramma, il Gilberto, che lo rende subito celebre.

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