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Scientific Essay from the year 2012 in the subject Law - European and International Law, Intellectual Properties, grade: keine, , course: Völkerrecht, Rechtsphilosophie, language: Italian, abstract: 1. Il testo sulla natura giuridica degli accordi fra Stati nelpercorso di pensiero di Georg JellinekIl breve lavoro di Georg Jellinek dedicato alla naturagiuridica degli accordi fra Stati si colloca nella produzionetardo-giovanile del pensatore austriaco. Dico ¿pensatore¿ enon ¿filosofo¿ né ¿giuristä, ma neppure ¿filosofo deldiritto¿ né ¿della politicä, in quanto è vero che in un certosenso ¿ per chi vi si accosti con la mentalità filologica chein quanto moderni ci trasciniamo dietro, rassicurantefardello, dal secolo diciannovesimo ¿ Georg Jellinek è statotutto ciò, vale a dire giurista e filosofo, sia del diritto chedella politica. Nondimeno dire ¿pensatore¿ contiene in sé ildesiderio di strappare la sua figura dalle maglie dellastoria lontana in cui è relegata, ai margini tanto dellafilosofia di scuola che del lavorio prudente sullo jus (sortadi circoscritta frònesis). Jellinek ha pensato sul diritto, si èinterrogato sul suo senso e sulla sua funzione a fini socialie di giustizia. Si è chiesto quali siano i meccanismi ultiminei quali risiede l¿efficacia delle norme giuridiche, in altreparole quali siano i modi e i mezzi per imporre il rispetto ditali norme, in particolare nel caso che forse alimenta tuttal¿interrogazione intorno al diritto in quanto tale ¿ vale adire nel caso della loro violazione.Cercando di fare i conti con il nascente formalismogiuridico positivista, tenendo in considerazione il problemadel rapporto diritto-sovranità, Jellinek ha tentato diindicare una direzione possibile dell¿uso del diritto alloscopo esplicito di eliminarne gli abusi molto prima che ildiritto conoscesse le gravi strumentalizzazioni sofferte nelcorso del novecento, dove per diritto si è intesa la norma,concepita come sradicata dalla dimensione etica, purchéposta, a costo di qualunque suo contenuto. Georg Jellineknon ha mai saputo che due guerre avrebbero insanguinatoil mondo e specialmente l¿Europa; la sua vita si spegne nel1911 quando egli, appena sessantenne, ha consegnato allaposterità la versione già rivista della sua opera piùconsistente e matura, la Allgemeine Staatslehre, dedicataall¿essenza dello Stato, lavoro, questo, appassionato einterlocutorio nel suo aggirarsi fra varie questioni sottesedal fenomeno della potestà statale, e ciononostantecostantemente riecheggiante, come un basso continuo, illimite che necessariamente attraversa ogni compaginestatale in quanto determinazione storica. [...]
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