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The first Romanian armored units were formed in 1916, using armored cars captured from the enemy, but it was not until the early 1920s that armored units were established. Economic difficulties, the country's poor industrialization, and the need to purchase tanks abroad meant that it was not until the mid-1930s that a significant program of rearmament and reorganization of Romanian armored units was launched. The entry into the war in 1941 against the USSR highlighted the shortcomings of the means at their disposal, but at the same time demonstrated the courage and determination of the Romanian tankers, proven after the armistice of August 1944 by fighting against the former Allies until the end of the war.
Il libro di Francesco Mattesini tratta in modo esaustivo quale fu la preparazione, l¿organizzazione e l¿attività bellica degli aerosiluranti italiani, a iniziare dalla prima sfortunata azione del 15 agosto 1940 contro le navi britanniche nel porto di Alessandria d¿Egitto, la base navale della Flotta del Mediterraneo (Mediterranean Fleet), fino ad arrivare all¿ultimo successo, con il siluramento e danneggiamento della nave da sbarco per carri armati britannica LCT-414, il 7 settembre 1943 presso Termini Imerese. Nello stesso tempo, con la consultazione di documenti inediti, viene dettagliatamente raccontata quale fu l¿attività degli aerosiluranti tedeschi tra il gennaio 1941 e il settembre 1943, facendo anche un doveroso confronto, rispetto agli italiani, sui metodi d¿impiego e i successi conseguiti, ma anche delle delusioni che ne seguirono a causa degli attacchi falliti.
Alla vigilia della Rivoluzione, l'artiglieria era ancora considerata soltanto come un ¿utile accessoriö, secondo i canoni del pensatore militare Guibert. Ma, nei primi anni ¿90, rapidamente si guadagnò, in battaglia, i suoi gradi di nobiltà, diventando un corpo, o meglio un'arma autonoma, che sarà protagonista di tutte le campagne che si svolgeranno dal 1792 al 1815. In questo libro scoprirete tutte le caratteristiche dei pezzi usati, l'organizzazione e il suo uso tattico, l¿arma che ebbe l¿onore di avere Napoleone tra i suoi ranghi. Prima della Rivoluzione (1789-1790) moriva forse il maggior riformatore dell¿artiglieria francese, e il suo grande protagonista, il Primo Ispettore Generale Jean-Baptiste de Gribeauval, il 5 maggio 1789, a cui questo lavoro è idealmente dedicato!
In questo primo di tre volumi vengono trattati tutti i pezzi d¿artiglieria di produzione nazionale, straniera e di preda bellica utilizzati e in organico effettivo al Regio Esercito italiano nella seconda guerra mondiale. Ogni mezzo viene descritto con uno o più profili a colore e relativa scheda esaustiva della tecnica e delle caratteristiche dell¿arma. Nel primo volume tratteremo principalmente i cannoni ereditati dalla prima guerra mondiale costruzione nazionale o di prede belliche a partire dai calibri più piccoli. In questo volume presenteremo anche la prima parte di trattori o trattrici di artiglieria utilizzati per questo tipo di mezzi.
Il libro di Francesco Mattesini tratta in modo esaustivo quale fu la preparazione, l¿organizzazione e l¿attività bellica degli aerosiluranti italiani, a iniziare dalla prima sfortunata azione del 15 agosto 1940 contro le navi britanniche nel porto di Alessandria d¿Egitto, la base navale della Flotta del Mediterraneo (Mediterranean Fleet), fino ad arrivare all¿ultimo successo, con il siluramento e danneggiamento della nave da sbarco per carri armati britannica LCT-414, il 7 settembre 1943 presso Termini Imerese. Nello stesso tempo, con la consultazione di documenti inediti, viene dettagliatamente raccontata quale fu l¿attività degli aerosiluranti tedeschi tra il gennaio 1941 e il settembre 1943, facendo anche un doveroso confronto, rispetto agli italiani, sui metodi d¿impiego e i successi conseguiti, ma anche delle delusioni che ne seguirono a causa degli attacchi falliti.
Fra i tanti aerei prodotti dalla industria tedesca il Focke-Wulf Fw 190 fu in assoluto uno dei migliori. Battezzato presto col nomignolo di Würger (passero, in italiano) la macchina sviluppata da Focke-Wulf a Brema sotto la direzione del capo progettista Kurt Tank venne prodotta in più di 20.000 esemplari, a partire dal 1941. Condivide con l¿altrettanto celebre Messerschmitt Bf 109 la fama di caccia più famosi della Luftwaffe. Il Focke-Wulf Fw 190 A-8 era dotato di un motore radiale BMW 801 D-2 a doppia stella con 14 cilindri da 1.700 Hp che permetteva di raggiungere la velocità massima di 653 Km/h.
Nato nei primi anni `30 per fornire all¿esercito italiano un carro armato leggero su larga scala, l¿L3 rimase in prima linea nelle unità corazzate fino al 1941. Anche se ebbe un ruolo importante solo nei combattimenti della campagna d¿Etiopia e della guerra civile spagnola, la ¿scatola di sardine¿ successivamente si limitò al combattimento antipartigiani e al sostegno delle truppe d¿occupazione dopo l¿inizio difficile della seconda guerra mondiale. Prodotto in largo numero, in considerazione della capacità industriali del paese negli anni 30. Ne furono realizzati circa 2.000 esemplari a partire dal 1933 e fino al 1938, anno in cui cessò la produzione.
Ancora Austerlitz? Già, ancora Austerlitz. Ormai è stato detto e raccontato tutto di quella celebre battaglia del 2 dicembre 1805, che rappresenta uno dei momenti apicali del ¿geniö di Bonaparte. La battaglia di Austerlitz è stata enfatizzata come la battaglia dei Tre Imperatori, l¿ultimo dei quali, considerato in Europa un¿parvenu¿, era proprio Napoleone. Fu una della battaglie che ebbero l¿onore di dare il nome ad una delle più importanti stazioni ferroviarie di Parigi, Gare de Austerlitz, per l¿appunto; oltre a dare il nome anche ad un ponte sulla Senna, inaugurato nel 1807, in ferro e a pedaggio. Già queste banalissime considerazioni sono realtà testimone di come il novello imperatore fosse rimasto compiaciuto della Campagna del 1805 e del suo esito finale.
La scelta di Mussolini di intervenire dalla parte dei nazionalisti spagnoli nella Guerra Civile degli anni ¿30 fu principalmente legata all¿atteggiamento della Francia che promise aiuti militari alla parte repubblicana, anche se alla fine i primi aerei stranieri ad entrare nel conflitto furono gli S.81 italiani. L¿Italia fascista temeva l¿installazione duratura di un regime del Fronte Popolare in Spagna, che avrebbe avuto l¿effetto di rafforzare l¿asse Parigi-Madrid, mentre l¿Italia stava al tempo diplomaticamente isolata in seguito alle sanzioni decretate dalla Società della Nazioni in risposta all¿invasione dell¿Etiopia. Inoltre, Franco promise a Mussolini, tramite Luccardi, l¿istituzione di una repubblica fascista e un chiaro riavvicinamento diplomatico in caso di vittoria nazionalista, un argomento da non sottovalutare in quanto la Spagna era un paese chiave per la politica italiana nel Mediterraneo.
Le prime unità blindate rumene furono costituite nel 1916, utilizzando autoblindo catturate al nemico, ma solo nei primi anni Venti vennero costituiti reparti corazzati. Le difficoltà economiche, la scarsa industrializzazione del paese, la necessità di acquistare carri armati all¿estero, fece si che solo a metà degli anni `30 fosse varato un significativo programma di riarmo e riorganizzazione dei reparti corazzati rumeni. L¿entrata in guerra nel 1941 contro l¿URSS evidenziò le carenze dei mezzi a disposizione, ma nel contempo dimostrò il coraggio e la determinazione dei carristi rumeni, comprovati dopo l¿armistizio dell¿agosto 1944 combattendo contro i vecchi alleati sino alla fine della guerra.
Il Panzer III, (Panzerkampfwagen III) nell¿esercito tedesco era Sd.Kfz. 141, fu insieme al successivo Panzer IV il carro armato medio più noto delle Panzer Division durante la seconda guerra mondiale. Fu progettato espressamente come mezzo anticarro per contrastare i veicoli blindati avversari, ruolo che ricoprì con successo almeno fino al 1942. Il Panzer III, venne continuamente migliorato nel corso del tempo con il potenziamento dell¿armamento principale e della corazzatura. La versione J, dotata di un cannone da 50 mm lungo 60 calibri (L/60), fu in grado di contrastare anche mezzi più potenti. Tuttavia a partire dal 1943 il Panzer III fu progressivamente superato dall¿introduzione di veicoli nemici più corazzati e dotati di armamento pesante.
Il Carro armato M13/40 è stato il più famoso carro operativo italiano della seconda guerra mondiale; progettato per sostituire l¿M11/39 nell¿Esercito italiano all¿inizio del conflitto. Fu il carro armato principale utilizzato dagli italiani per tutta la guerra. Il progetto iniziale fu influenzato dal Vickers 6-Ton britannico e si basava sul telaio modificato del precedente M11/39. La produzione dell¿M11/39 fu apposta interrotta per far entrare in produzione l¿M13/40. Il nome si riferisce alla ¿M¿ di medio (medio) secondo gli standard di peso dei carri armati italiani dell¿epoca, 13 tonnellate era il peso previsto e il 1940 l¿anno iniziale di produzione.
Francia, XIX secolo. Henri, un vecchio pittore della Provenza, riceve dal fratello Christopher dalla lontana Normandia, un ritratto che lui stesso aveva fatto, trent¿anni prima, a Geneviève, fanciulla misteriosamente scomparsa. Ha inizio così uno scambio epistolare tra i due fratelli, riavvicinatisi, e la stesura, sotto forma di diario, da parte di Henri, di un flusso irruente dei ricordi di quel mistico lampo di gioventù vissuto con Geneviève, all¿insegna dell¿impeto romantico dell¿arte, in una continua ed impossibile evasione nell¿Altrove. Tra la prosa delle epistole e del diario di Henri e la poesia degli scritti ritrovati di Geneviève, prende vita ¿ in un prosimetro, per l¿appunto ¿ l¿emblematico dramma degli artisti melanconici del Romanticismo, sino ad un imprevedibile ed ineffabilmente drammatico risvolto.
Il semovente da 75/18, così come tutte le sue varianti successive, fu progettato dalla Fiat Ansaldo. Il carro si basava sullo scafo dei carri M e fu l'unico blindato italiano della Seconda Guerra Mondiale prodotto in numero sufficiente da rappresentare un problema per le forze corazzate nemiche. Il 75/18 diede prova della sua potenza sin dal suo esordio sul fronte africano, ma anche nello sbarco alleato in Sicilia e nei successivi reparti corazzati del Regno del Sud e della Repubblica Sociale Italiana. L'idea derivava dall'entrata in servizio nell'esercito tedesco degli "Sturmgeshütz" (cacciacarri), e dei positivi risultati che questi ottennero sui vari fronti che li avevano visti impegnati.
Created in the early 1930s to provide the Italian army with a large-scale light tank, the L3 remained at the forefront of armored units until 1941. Although it played an important role only in the fighting of the Ethiopian campaign and the Spanish Civil War. The "sardine box" later was limited to anti-partisan combat and support of occupation troops after the difficult start of World War II. Produced in large numbers in view of the country's industrial capacity in the 1930s, about 2,000 were made from 1933 until 1938, when production ceased.
I movimenti indipendentisti estone, lettone e lituano colsero l¿occasione dello scoppio della Rivoluzione russa per rivendicare la propria identità nazionale, dichiarando l¿indipendenza nel corso del 1918, a cui seguirono anni di sanguinose guerre con il neonato stato sovietico. Il dato comune a tutti e tre i conflitti, seguiti alla dichiarazione d¿indipendenza delle tre Repubbliche Baltiche, fu la carenza di armi, leggere e pesanti, mezzi blindati e corazzati, autoveicoli e autocarri che interessarono i neonati eserciti. Un notevole contributo operativo, logistico e strategico venne invece dall¿utilizzo delle ferrovie, con linee ferroviarie e materiale rotabile, molto sviluppate in tutte e tre le Repubbliche. Fu proprio grazie a questa disponibilità, oltre all¿ingegnosità e alla capacità delle maestranze impiegate, che in breve tempo furono allestiti numerosi treni blindati adatti a tutti i tipi di scartamento presente, consentendo a questi mezzi improvvisati di risultare determinanti in numerosi scontri con il nemico. Al termine del conflitto, in tutte e tre le Repubbliche Baltiche, le battaglie sostenute dai treni blindati vennero giustamente celebrate, merito sia dei...
This book looks at the Turkish Army and Navy during the Era of Sultan Abdulaziz, the 32nd Sultan of the Ottoman Empire, who reigned between 25 June 1861 and 30 May 1876. The Army and Navy changed its appearance substantially, from the Crimean War Period. The most notable of the 1861 Era changes was the adoption of a standardized system for rank identification than had existed previously. Based on using an arrangement of gold or silver chevrons placed abouve the tunic cuff. Other major changes included introduction of a Zouave uniform based on French Army versions used by the bulk of the Turkish Army. Another major change to occur under Sultan Abdulaziz was a massive purchase campaign for new Infantry small arms, Artillery and ironclad warships modernization.
La battaglia di Berlino fu lo scontro finale del teatro europeo della seconda guerra mondiale. A partire dal 16 aprile 1945, l'Armata Rossa sferrò il grande attacco sulla linea dell'Oder per distruggere le forze tedesche poste a difesa del cuore della Germania e conquistare la capitale del Reich; dopo scontri molto aspri, dure perdite per entrambe le parti e alcuni disperati tentativi di resistenza delle raccogliticce e disomogenee forze tedesche, i sovietici, in netta superiorità numerica e di mezzi terrestri e aerei, riuscirono a portare a termine la loro missione, a distruggere o catturare il grosso delle forze nemiche e a circondare e conquistare Berlino (2 maggio 1945). Già il 30 aprile Adolf Hitler, che aveva deciso di rimanere nella capitale accerchiata per organizzare l'ultima resistenza, si era suicidato per non cadere in mano nemica. Il Terzo Reich si arrese ufficialmente l'8 maggio, 6 giorni dopo la fine della battaglia. With English captions to all images and plates!
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