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  • af Francesco Balbi Da Correggio
    342,95 kr.

    Nel 1565 il sultano Solimano il Magnifico decise l'invasione di Malta: oltre 40.000 turchi, capitanati da Mustafa Pascià e Piali Pascià e dal grande corsaro Dragut, mossero contro le difese dell'isola, presidiate dai cavalieri italiani, aragonesi, castigliani, francesi e tedeschi dell'Ordine di Malta e da armati spagnoli e maltesi, guidati dalla mano ferma del gran maestro La Valette. L'ocra delle mura dei forti a S. Elmo, Birgu e Senglea e il cobalto delle acque del Porto Grande scomparvero sotto il continuo bombardamento dei pezzi d'assedio turchi, tra il fumo e le fiamme delle armi incendiarie e degli archibugi dei difensori, e per mesi assediati e assedianti si affrontarono in scontri senza quartiere, tra assalti di massa e stratagemmi, eroismi e tradimenti. È giunto a noi un solo diario di un testimone oculare di questa famosa battaglia: la relazione dell'archibugiere dell'armata spagnola Francesco Balbi da Correggio, stampata nel 1567, che qui presentiamo. Per tutto l'assedio, Balbi annota con minuzia non solo i quotidiani combattimenti e i protagonisti dei fatti d'arme, dal gran maestro La Valette, al sultano Solimano, al corsaro Dragut, dai più valorosi tra i cavalieri al rinnegato calabrese Ociali... ma anche la vita e le sofferenze della guarnigione e della popolazione, oltre a lasciarci la sua personale testimonianza a "raso di trincea". A corredo del testo, moltissime immagini tra litografie e affreschi ritraenti le fasi salienti dell'assedio, fotografie a colori "then and now" dei luoghi dei combattimenti e delle armature dei gran maestri e dei cavalieri dell'Ordine di Malta.

  • af Chiara Rita Pozzati
    262,95 kr.

    Come poteva essere vissuto il tabacco all¿epoca del Re Sole? I francesi avevano la stessa visione di questa pianta che abbiamo noi oggi? In questo testo ho cercato di rispondere a queste domande, attraversando ogni aspetto che le fonti storiche ci hanno tramandato riguardo a questo vizio che non è esclusivamente dei giorni nostri. Partendo dall¿arrivo del tabacco in Francia all¿inizio del XVI secolo, analizzo l¿evoluzione della legislazione in merito fino alla caduta dell¿impero napoleonico, ma il focus rimangono argomenti più fortemente culturali: la visione dei medici, i vari utilizzi di questa pianta, i metodi di assunzione, l¿approccio letterario, artistico e musicale.

  • af Matteo Radaelli
    322,95 kr.

    I Longobardi erano una popolazione germanica orientale, protagonista tra il II e il VI secolo di una lunga migrazione che la portò dal basso corso dell'Elba fino all'Italia. Il movimento migratorio ebbe inizio nel II secolo, ma soltanto nel IV l'intero popolo avrebbe lasciato il basso Elba; durante lo spostamento, avvenuto risalendo il fiume, i Longobardi approdarono prima al medio corso del Danubio (fine V secolo), poi in Pannonia (VI secolo), dove consolidarono le proprie strutture politiche e sociali, si convertirono - solo parzialmente - al Cristianesimo ariano e inglobarono elementi etnici di varia origine, germanici per la massima parte.

  • af Pierluigi Romeo Di Colloredo Mels
    342,95 kr.

    La morte di Nerone nel giugno del 68 dopo Cristo getta l'Impero di Roma nel caos e in una guerra civile senza precedenti. È l'anno dei Quattro Imperatori. Pretoriani e legionari eleggono i propri imperatori che si affronteranno in una lotta senza quartiere: Galba, Otone, Vitellio, Vespasiano. Un piccolo villaggio presso Cremona sarà per due volte il luogo dove si deciderà per due volte, a pochi mesi di distanza, il destino di Roma e del suo impero: Bedriacum. Qui, il 14 aprile del 69 l'imperatore Otone viene sconfitto da Vitellio, e questi, il 24 ottobre sarà disfatto da Antonio Primo, comandante le truppe di Vespasiano in una feroce battaglia notturna che vede impegnate ben dieci legioni e che si concluderà con l'assedio e la distruzione di Cremona, in un bagno di sangue senza precedenti nella storia romana. Da questo bagno di sangue ha inizio il regno di Vespasiano e dei Flavi, e l'epoca di maggiore sviluppo dell'Impero, che raggiungerà la sua massima espansione. Un lavoro destinato a fare testo su due delle battaglie più importanti della storia dell'Impero Romano...

  • af Riccardo Affinati
    122,95 kr.

    Il rapporto tra fratelli è da sempre tribolato e colmo di significati, lo è da Caino e Abele, passando per Romolo e Remo e ¿I fratelli Karamazov¿, l'ultimo romanzo scritto da Fëdor Dostoevskij, fino a ¿Fratelli¿ dello scrittore ispanista Carmelo Samonà (Palermo, 17 marzo 1926 ¿ Roma, 17 marzo 1990). Vogliamo provare a incontrare l¿anima perversa del nostro sangue? Siamo pronti a immergerci totalmente in quegli angoli nascosti e mai confessati di noi stessi? Ci sono pratiche della nostra anima, che difficilmente possono essere scritte e archiviate, così, senza bagnarci in acque sacre, in grado di purificare i nostri pensieri. Miei cari fratelli e sorelle, ovunque voi siate, trovate, se volete, il tempo necessario e il giusto coraggio per far fronte alle responsabilità di un viaggio all¿interno della vostra musica preferità, dei vostri libri e poesie del cuore, dei vostri film prediletti e di voi stessi.

  • af Alberto Peruffo
    322,95 kr.

    La battaglia di Coronate fu combattuta nel 689 nella piana presso l¿Adda tra Cornate d¿Adda (anticamente Coronate) e Trezzo sull¿Adda tra l¿esercito del re dei Longobardi Cuniperto e quello dell¿usurpatore Alachis. Lo scontro fu vinto dal legittimo sovrano, mentre il suo avversario cadde sul campo; la sua sconfitta segnò la fine della fronda ariana dei duchi longobardi dell¿Austria, che si opponeva alla politica filo-cattolica della dinastia bavarese cui apparteneva lo stesso Cuniperto, e spianò la strada alla definitiva conversione di tutti i Longobardi al cattolicesimo. I due eserciti si scontrarono «tra lo strepitio delle trombe» e la battaglia si protrasse a lungo, perché nessuno dei due schieramenti accennò a lasciare il campo. A decidere le sorti dello scontro fu la morte di Alachis: ricevuta la notizia, le armate dell¿Austria immediatamente sbandarono. L¿esercito dell¿usurpatore in fuga fu però incalzato da quello di Cuniperto, che passò a fil di spada quelli che riuscì a raggiungere e abbandonò all¿affogamento nell¿Adda gli altri. Il corpo di Alachis fu mutilato della testa e delle gambe.

  • af William Woodville
    342,95 kr.

    Shown in this series of three books are the complete and original pattern hand-colored engravings plates from the artist James Sowerby's medical plants present in the great work of William Woodville: Medical botany (London: Printed and sold for the author, by James Phillips, 1790-1793). Medical Botany, William Woodville's three volume work of materia medica, was published in monthly installments between 1790 and 1793. A third edition of five volumes (the same used in our reproduction) was presented in 1832, twenty-seven years after Woodville's death. This publication added descriptions of thirty-nine new plants and was edited and revised by the eminent botanist, William Jackson Hooker (1785-1865). With this work, Woodville intended to educate medical practitioners about the plants they prescribe and improve upon preceding works by introducing new plants and more detail.

  • af William Woodville
    342,95 kr.

    Shown in this series of three books are the complete and original pattern hand-colored engravings plates from the artist James Sowerby's medical plants present in the great work of William Woodville: Medical botany (London: Printed and sold for the author, by James Phillips, 1790-1793). Medical Botany, William Woodville's three volume work of materia medica, was published in monthly installments between 1790 and 1793. A third edition of five volumes (the same used in our reproduction) was presented in 1832, twenty-seven years after Woodville's death. This publication added descriptions of thirty-nine new plants and was edited and revised by the eminent botanist, William Jackson Hooker (1785-1865). With this work, Woodville intended to educate medical practitioners about the plants they prescribe and improve upon preceding works by introducing new plants and more detail.

  • af Pierluigi Romeo Di Colloredo Mels
    262,95 kr.

    In questo volume di affronta il mito della campagna di Russia come s'è andato stratificando nella memoria collettiva italiana, vedendo quanto, se, e come corrisponda alla realtà dei fatti. Questa analisi sarà talvolta, per forza di cose, polemica; saremo costretti a citare più volte autori come il romanziere Nuto Revelli, poiché il contenuto dei suoi libri e degli scritti da lui curati ne fa il capostipite di quello che definiremo il dogma della partecipazione italiana alla campagna di Russia: in breve, questa vulgata riduce alla sola ritirata dal Don nel 1943 l'intero ciclo di operazioni dello C.S.I.R. e dell'ARM.I.R., e i soldati italiani sono peraltro presentati come una massa mal addestrata ed equipaggiata, e per nulla motivata. Dimostreremo in questo studio come tale interpretazione sia tanto faziosa quanto inattendibile storicamente. La tesi da noi sostenuta è che gli italiani in Russia condussero una guerra ideologica, ben consapevoli di ciò e moralmente motivati, come dimostra l'esame diretto delle fonti, dai rapporti mensili sul morale della truppa delle varie Divisioni alla corrispondenza privata, e che combatterono bene, uscendo vittoriosi da tutti gli scontri con l'Armata Rossa dall'estate del 1941 all'inverno del 1942, quando i sovietici sfondarono il fronte italiano sul Don. Abbiamo ritenuto poi opportuno dedicare una parte del testo alla trattazione della presunta strage tedesca di una Divisione italiana a Leopoli. Si tratta di una menzogna creata dal KGB alla fine degli anni '50 del XX secolo, durante la Guerra Fredda, e che è periodicamente ricomparsa sotto forme diverse, ricevendo spazio sulla stampa al punto che, nel 1987, venne formata una commissione parlamentare d'inchiesta, che ne dimostrò - per l'ennesima volta - la falsità.

  • af Pierluigi Romeo Di Colloredo Mels
    397,95 kr.

    In questo libro sono ben trattati gli avvenimenti militari che videro coinvolti prima lo C.S.I.R. e poi l'ARM.I.R.; analizzeremo pertanto le prime operazioni svolte dalle truppe italiane in Russia. seguiremo poi le operazioni dell'8ª Armata nell'avanzata verso il Don, la prima battaglia difensiva dell'agosto 1942, ed infine l'offensiva sovietica del dicembre dello stesso anno, la ritirata e la reazione ai tentativi avversari di accerchiamento del Corpo d'Armata Alpino nel gennaio del 1943. Lo straordinario corredo iconografico comprende più di 100 rare e inedite fotografie, ritraenti gli uomini e i mezzi del C.S.I.R. e dall'ARM.I.R. in azione, i luoghi dei combattimenti e i volontari cosacchi nel R.E.I..Incluse diverse mappe a colori illustranti le varie fasi della campagna.

  • af Matthaus Merian
    342,95 kr.

    The Dance of Death, also called Danse Macabre (from the French language), is an artistic genre of late-medieval allegory on the universality of death: no matter one's station in life, the Dance of Death unites all. The Danse Macabre consists of the dead or personified Death summoning representatives fromall walks of life to dance along to the grave, typically with a pope, emperor, king, child, and labourer. They were produced as mementos mori, to remind people of the fragility of their lives and how vain were the glories of earthly life.Our Museum book are a fine reproduction of a complete engraved title-page and 44 engravings in the text (complete with the 2 full-page plates "Memento mori" and the transformation portrait showing the death of Dives), all finely colored in a contemporary hand.From a XVII century edition Published by Matthäus Merian the Elder. A work preserving a visual record of the famous Basel wall-paintings depicting a Dance of Death cycle. Dating from the 15th century, they had undergone restoration in the 16th and early-17th centuries.Merian added the "Memento mori" plate as well as the famous final "puzzle" engraving which can be viewed from two directions.Our book presents all the text of the plates in English, French and Italian language.

  • af Francesco Dessolis
    157,95 kr.

    Il romanzo si svolge negli ultimi decenni dell¿Impero Romano d¿Occidente, partendo dal regno di Valentiniano III, quando il magister militum Flavio Ezio, ancora riusciva a combattere con successo i barbari che premevano alle frontiere dell¿impero. La storia è raccontata da diversi punti di vista. Il patrizio romano Anicio combatte per salvare quello che resta della romanità mentre l¿ostrogoto Theodomir, astuto e spietato, odia tutto ciò che è romano. Diviso tra due mondi si trova Sidonio, di origini franche e romane, ma che alla fine dovrà fare la sua scelta. Le vicende dei personaggi, dall¿Italia alla Gallia, da Costantinopoli all¿Africa dei Vandali, fanno conoscere al lettore gli ultimi imperatori, fino a Romolo Augustolo, il ragazzo a cui è stata data la terribile responsabilità di mettere la parola fine all¿Impero Romano d¿Occidente...

  • af Luca Stefano Cristini
    462,95 kr.

    Nell¿ambito del proprio impegno nei confronti del collezionista olandese dott. Viskuezzen, il nostro Quinto Cenni realizzò anche una serie di ¿quaderni¿ dedicati ai soldati delle cosiddette epoche buie o tarde. Addirittura una prima tavola è definita dell¿era preistorica. Vi sono poi disegni relativi alle antiche popolazioni italiche fino agli etruschi e ai soldati romani. Si passa poi agli armati di tutto il periodo medievale, alto e basso evo fino ad arrivare al Rinascimento e ai soldati di Venezia, Napoli e Piemonte. Per finire con fantaccini e dragoni del tardo Seicento e dei primi anni del Settecento. Raccolta assai curiosa del grande artista emiliano, conosciuto sopratutto per i suoi studi sulle uniformi ottocentesche e risorgimentali. In appendice una raccolta di figurini dedicati all¿impero romano della collezione Cenni-Viskuezzen.

  • af Luca Stefano Cristini
    462,95 kr.

    Subito dopo l'entrata di Napoleone in Italia, il 10 aprile 1796, le truppe francesi occuparono i territori sotto il dominio austriaco, ovvero il Ducato di Milano, i territori del Ducato di Modena e Reggio, e parte dello Stato della Chiesa, ossia Ferrara e Bologna. Con l'appoggio dei simpatizzanti italiani della rivoluzione (localmente chiamati "giacobini") sorsero quindi nella penisola, tra il 1796 e il 1799, una serie di Stati repubblicani sul modello francese: Repubblica di Alba, Repubblica Anconitana, Repubblica Bergamasca, Repubblica Bolognese, Repubblica Bresciana, Repubblica Cremasca, Repubblica Astese, Repubblica Piemontese, Repubblica Reggiana, Repubblica Tiberina e Repubblica Ligure.contro l'Austria. Molte di queste repubbliche l'anno successivo si unirono nella Repubblica Cisalpina con capitale Milano. Nacque proprio in questo ambito la bandiera tricolore italiana che prendeva ad esempio il tricolore rivoluzionario francese adottando i colori verde bianco e rosso. La repubblica diverrà poi il Regno Italico sempre gravitante nella sfera napoleonica.

  • af Carlo Cucut
    252,95 kr.

    Dopo aver dichiarato l¿indipendenza nel corso del 1918, le neonate forze armate dell¿Estonia, della Lettonia e della Lituania riuscirono a sconfiggere l¿Armata Rossa. Durante la guerra furono costituiti i primi reparti corazzati, dotati di mezzi conquistati al nemico o consegnati dai britannici. Terminato il conflitto, quei reparti iniziali vennero potenziati con l¿acquisto di carri armati e autoblindo, fino a costituire delle componenti blindo-corazzate successivamente inglobate dai sovietici nel 1940, dopo l¿annessione all¿Unione Sovietica.

  • af Julia Selina Inglis
    437,95 kr.

  • af Paolo Crippa & Luigi Manes
    252,95 kr.

    Per le forze partigiane italiane l¿utilizzo di mezzi blindati fu veramente sporadico, ad eccezione degli ultimi frangenti di guerra. Soprattutto nei giorni dell¿insurrezione, infatti, i partigiani italiani riuscirono ad impadronirsi di carri armati di produzione italiana, sia catturandoli ad unità italiane e tedesche, sia prelevandoli direttamente dalle fabbriche, spesso grazie alla complicità con la Resistenza degli operai che lavoravano in questi opifici. Nei concitati momenti dell¿insurrezione, convenzionalmente fissata al 25 aprile 1945, molti furono i casi di veicoli depredati e riutilizzati dal movimento partigiano o da militari di Salò, che addirittura cambiarono mano più volte nel volgere di brevissimo tempo; di alcuni se ne è conservata, in qualche modo, traccia, mentre di altri, specialmente se utilizzati da formazioni di insorti, non se ne sa nulla. Un gran numero di mezzi corazzati di produzione italiana fu invece impiegato da parte dei partigiani jugoslavi, che li poterono catturare ¿in massä in seguito allo sbandamento del Regio Esercito dovuto all¿Armistizio.

  • af Massimiliano Afiero
    167,95 kr.

  • af Pierluigi Romeo Di Colloredo Mels
    367,95 kr.

  • af Luca Stefano Cristini
    487,95 kr.

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