Bag om Il burlone
"Il Burlone" è un racconto-scontro. I personaggi hanno le stesse identiche origini. Uno, dopo aver abbandonato gli studi fa l’operaio compositore, compone con le lettere di piombo gli articoli di un giornale, l’altro fa il giornalista. Uno è invisibile, l’altro è famoso. Uno vuole che venga riconosciuta la sua esistenza, e per farlo mette in piedi burle a volte atroci, l’altro è indifferente. L’ultima beffa del primo è clamorosa, lede ogni principio dell’etica giornalistica. Però non lede la verità. Per un attimo i due mondi vengono a contatto. Sapranno riconoscersi, sapranno rinvigorire le radici comuni? Oppure si allontaneranno per sempre lungo la loro orbita?
Maksim Gorkij, pseudonimo di Aleksej Maksimovic Peškov, è stato uno scrittore e autore teatrale russo. Nato a Nižnij Novgorod nel 1868 in una famiglia povera, rimane orfano all’età di dieci anni. Autodidatta, gira per anni la Russia e svolge una serie di lavori umili che saranno successivamente fonte di ispirazione per i suoi primi scritti, incentrati sulle figure dei vagabondi russi. Dopo un periodo di propaganda e celebrazione del comunismo, Gorkij raggiunge il successo nel 1898, quando pubblica la raccolta in due volumi delle sue novelle. Nel 1905, coinvolto nei moti rivoluzionari, viene arrestato. È in questo periodo di vicinanza agli ambienti rivoluzionari che i suoi scritti assumono un risvolto sociale, inziando la corrente del "realismo socialista". Dopo il rilascio, si trasferisce a Capri, dove organizza una scuola di propaganda. Rientrato a Mosca dopo la vittoria bolscevica, fonda la casa editrice "Letteratura universale".
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