Bag om La memoria e un bene rifugio
Bilal è un archeologo metropolitano che nella città dismessa cerca oggetti e storie dimenticate. In un deposito di tram in disarmo scopre una lettera di Natale spedita mezzo secolo prima da un ragazzino (un tempo a Milano era possibile imbucare lettere sui tram.). Rintraccia il mittente, Gianni Baldelli, un sessantenne che abita al Sempione e vive in solitudine un grave dramma personale. Sta infatti perdendo la memoria e ha urgenza di conoscere la verità sulla storia che cambiò, proprio l'anno di quella lettera, la sua vita. Chi uccise i suoi genitori? Bilal e Lobbia, l'amico poliziotto di strada ora in pensione, iniziano a indagare su quel delitto avvenuto mezzo secolo prima, mai risolto e di cui tutti sembrano aver perso la memoria. Pezzo dopo pezzo, con intuizione e tenacia, i due risalgono l'esile filo che li porta a un rapina in una bisca, avvenuta proprio quell'anno e il cui bottino stranamente non è mai riapparso. Tutto sembra convergere su un bar gestito oggi da cinesi, ma un tempo da un vecchio boss malavitoso. Su quel bar ha mire anche lo Sciacallo, il capo della mala milanese di oggi. L'ipotesi è che lì, in quel bar che diventa oggetto di conflitti a fuoco, minacce e ricatti, siano nascosti i famosi gioielli perduti. E' una lotta contro il tempo, perché Baldelli sta perdendo definitivamente la memoria e la malavita sta mettendo le mani sul bottino. Alla fine Bilal batterà tutti sul tempo e potrà raccontare la verità a Baldelli. In tempo prima che la memoria, e la vita, lo abbandonino definitivamente.
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