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Gelosia - Alfredo Oriani - Bog

Bag om Gelosia

Nell'afa del meriggio Mario sollecitava colla frusta il grasso cavallo. La strada, larga e dritta, in quell'incendio di sole sembrava confondersi col tremolìo dell'aria, entro la quale la polvere, sollevandosi, metteva tratto tratto una nebbia giallognola. Il caldo era soffocante. L'ombra, ritiratasi sotto gli alberi, ne allargava la base dei tronchi, e l'erba appariva sporca sui margini dei fossi, mentre nella strada solitaria il solco dei veicoli e l'orma dei piedi si vedevano sino molto lungi, profondi quanto nel fango. Non s'incontrava anima viva. Solo il coro delle cicale, nascoste fra le fronde, seguitava a cantare con tale monotonia, che vi si sentiva sotto l'oppressione del silenzio. Poi qualche uccello, staccandosi dalla cima di un albero, sembrava gettare un lieve strido d'impazienza, e passava rapido nel sole. La vecchia e larga carrettella era già tutta bianca. Mario, abbandonato sull'alto dossale, cogli abiti scottanti e le redini lente, si era calcata la cappellina di paglia gialla sugli occhi, e ogni tanto li socchiudeva. Al disopra delle siepi spessi lampi gli giungevano, accesi dal sole sulla lucentezza metallica delle foglie; vedeva un nuvolo d'insetti aggirarsi in vortice denso e silenzioso; poi un tafano schizzava rapidissimo intorno al cavallo, gli si librava sul collo, sulle reni, sulla groppa, sfuggendo d'un colpo per ritornare coll'insistenza di una velocità, che nulla poteva stancare. Il viaggio non era lungo.

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  • Sprog:
  • Italiensk
  • ISBN:
  • 9781481064293
  • Indbinding:
  • Paperback
  • Sideantal:
  • 128
  • Udgivet:
  • 21. November 2012
  • Størrelse:
  • 189x246x7 mm.
  • Vægt:
  • 240 g.
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Beskrivelse af Gelosia

Nell'afa del meriggio Mario sollecitava colla frusta il grasso cavallo. La strada, larga e dritta, in quell'incendio di sole sembrava confondersi col tremolìo dell'aria, entro la quale la polvere, sollevandosi, metteva tratto tratto una nebbia giallognola. Il caldo era soffocante. L'ombra, ritiratasi sotto gli alberi, ne allargava la base dei tronchi, e l'erba appariva sporca sui margini dei fossi, mentre nella strada solitaria il solco dei veicoli e l'orma dei piedi si vedevano sino molto lungi, profondi quanto nel fango. Non s'incontrava anima viva. Solo il coro delle cicale, nascoste fra le fronde, seguitava a cantare con tale monotonia, che vi si sentiva sotto l'oppressione del silenzio. Poi qualche uccello, staccandosi dalla cima di un albero, sembrava gettare un lieve strido d'impazienza, e passava rapido nel sole. La vecchia e larga carrettella era già tutta bianca. Mario, abbandonato sull'alto dossale, cogli abiti scottanti e le redini lente, si era calcata la cappellina di paglia gialla sugli occhi, e ogni tanto li socchiudeva. Al disopra delle siepi spessi lampi gli giungevano, accesi dal sole sulla lucentezza metallica delle foglie; vedeva un nuvolo d'insetti aggirarsi in vortice denso e silenzioso; poi un tafano schizzava rapidissimo intorno al cavallo, gli si librava sul collo, sulle reni, sulla groppa, sfuggendo d'un colpo per ritornare coll'insistenza di una velocità, che nulla poteva stancare. Il viaggio non era lungo.

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