Bag om Mastro Don Gesualdo
Gesualdo Motta è un muratore che è riuscito a diventare ricco grazie alla forza del suo lavoro. Questo lo porta "naturalmente" ad accettare la logica economica che lo porta in una nuova classe sociale: per fare questo, abbandona la sua umile moglie che lo amava e gli diede figli per sposare Bianca Trao, una nobile ma povera giovane donna che si è disonorata con suo cugino, dal quale ha una figlia, Isabella, e che la disprezza per le sue origini. Se i rapporti tra Gesualdo e sua moglie sono in conflitto, prova un grande amore per sua nuora. Tuttavia, quando la spinge a sposare un vecchio nobile senza un soldo, non ottiene altro da Isabella che il disprezzo, soprattutto perché l'uomo dissipa in breve tempo tutta la ricchezza accumulata con difficoltà da Gesualdo durante il suo vita. Quest'ultimo si ritrova allora solo, privo di affetto, accettato solo per la sua ricchezza ma rifiutato in realtà a causa della sua scarsa estrazione sociale. Muore da solo nel palazzo della figlia, deriso anche dai servi che sono irritati dalla visione delle sue umili origini sulle sue mani. Gesualdo scompare come "Mastro-don": dono ricco e potente, ma sempre mastro, nome dato dai siciliani a chi si dedicava al lavoro manuale, il segno per Gesualdo della sua appartenenza irrevocabile al mondo sottostante.
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