Bag om Memos: On Fashion in This Millennium
"Memos. A proposito della moda in questo millennio" vuole innescare una serie di riflessioni sulla moda contemporanea, sulle sue qualità e sui suoi attributi, attivandole a partire da quelle "Lezioni americane" che Italo Calvino avrebbe dovuto tenere nell'autunno del 1985 all'Università di Harvard, nell'ambito delle Charles Eliot Norton Poetry Lectures. Calvino morì improvvisamente nel settembre dello stesso anno, ma la moglie Esther decise di pubblicare le tracce scritte. Il titolo dato dallo scrittore era "Six memos for the next millennium". Così "Memos", parola incisiva e ampia, è titolo dell'esposizione. La rilettura di Calvino suscita oggi una domanda fondamentale: può la moda, in quanto industria culturale, sistema di comunicazione, territorio ricco, ibrido e problematico, essere considerata pratica produttivamente poetica, quindi naturalmente letteraria? "Memos" si propone così di costruire un «discorso sul metodo», ovvero una riflessione sulla curatela delle mostre di moda e sulla sua capacità di gestire i diversi prodotti della moda stessa: non solo gli oggetti, ma anche le immagini e le parole. Nel volume che accompagna la mostra al Museo Poldi Pezzoli di Milano Maria Luisa Frisa riflette sulla pratica del fashion curating e concepisce il progetto come un dialogo tra diverse sensibilità: con Judith Clark per l'exhibition making e con Stefano Tonchi per il progetto visuale, che raccoglie le immagini scattate da Coppi Barbieri. Teatro di questo esercizio è appunto il Poldi Pezzoli, la casa-museo nata nella seconda metà dell'Ottocento per ospitare la collezione del suo fondatore, Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Ma il museo è stato anche il luogo di una serie di mostre di moda ¿ Gabriele Monti indaga nel suo saggio in catalogo la fondamentale "1922-1943: Vent'anni di moda italiana", a cura di Grazietta Butazzi (1980) ¿ che hanno guardato precisamente alla moda come a un campo di indagine storica, critica e curatoriale.
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