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Questioni Internazionali - Francesco Crispi - Bog

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Estratto: ... Parigi col seguente telegramma: Ambasciata Italiana, Parigi. Roma, 13 aprile 1890. Il signor Billot e giunto questa mattina; mi ha subito domandato udienza e l'ho ricevuto alle cinque. Mi narro le vicende della sua nomina, spiegando il ritardo della sua venuta a Roma. Disse aver esposto a Ribot cio che si proponeva di dire a Spuller quanto alla sua linea di condotta verso l'Italia: circa la politica coloniale italiana, non intralciare la nostra espansione; circa la questione tunisina far si che gli Italiani dovessero trovarsi nella Reggenza ed esservi trattati come a casa loro. Su tutte le altre questioni disse proporsi di procedere amichevolmente per appianare ogni screzio, nel quale compito la via gli era stata facilitata da Mariani, alla cui memoria era grato. Gli dissi, a mia volta, che ero animato da intenzioni identiche alle sue; che la stampa francese non ci era amica, il che non mi impedisce di amar la Francia, di amarla anzi come un francese, senza cessare di essere conscio dei doveri che mi impone la mia qualita di Ministro, ossia di difensore degli interessi italiani. Gli ricordai che ho trovata la Triplice Alleanza fatta e che da uomo onesto devo esservi fedele. Gli dissi che mi si imputavano colpe che non sono mie, come gli incidenti di Firenze e di Massaua, nei quali la ragione era nostra, come tutta Europa riconobbe. Gli narrai come nel 1877, essendo non ministro, ma presidente della Camera, fossi andato a Berlino ed a Gastein per vedervi il Principe di Bismarck, con cui avevo gia rapporti; come, per andarvi, fossi passato per Parigi e la avessi veduto Gambetta; come Gambetta mi avesse pregato di far aperture a Bismarck in vista di un disarmo; come, tornando dalla Germania, fossi nuovamente passato da Parigi ed avessi riferito a Gambetta, a Emilio di Girardin e ad altri quanto avevo detto ed udito, e che, circa al disarmo, Bismarck lo avrebbe desiderato, ma non lo riteneva possibile. Soggiunsi che, venuto al potere, il mio...

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  • Sprog:
  • Italiensk
  • ISBN:
  • 9781479300792
  • Indbinding:
  • Paperback
  • Sideantal:
  • 300
  • Udgivet:
  • 12. September 2012
  • Størrelse:
  • 152x229x17 mm.
  • Vægt:
  • 440 g.
  • 8-11 hverdage.
  • 19. Oktober 2024
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Beskrivelse af Questioni Internazionali

Estratto: ... Parigi col seguente telegramma: Ambasciata Italiana, Parigi. Roma, 13 aprile 1890. Il signor Billot e giunto questa mattina; mi ha subito domandato udienza e l'ho ricevuto alle cinque. Mi narro le vicende della sua nomina, spiegando il ritardo della sua venuta a Roma. Disse aver esposto a Ribot cio che si proponeva di dire a Spuller quanto alla sua linea di condotta verso l'Italia: circa la politica coloniale italiana, non intralciare la nostra espansione; circa la questione tunisina far si che gli Italiani dovessero trovarsi nella Reggenza ed esservi trattati come a casa loro. Su tutte le altre questioni disse proporsi di procedere amichevolmente per appianare ogni screzio, nel quale compito la via gli era stata facilitata da Mariani, alla cui memoria era grato. Gli dissi, a mia volta, che ero animato da intenzioni identiche alle sue; che la stampa francese non ci era amica, il che non mi impedisce di amar la Francia, di amarla anzi come un francese, senza cessare di essere conscio dei doveri che mi impone la mia qualita di Ministro, ossia di difensore degli interessi italiani. Gli ricordai che ho trovata la Triplice Alleanza fatta e che da uomo onesto devo esservi fedele. Gli dissi che mi si imputavano colpe che non sono mie, come gli incidenti di Firenze e di Massaua, nei quali la ragione era nostra, come tutta Europa riconobbe. Gli narrai come nel 1877, essendo non ministro, ma presidente della Camera, fossi andato a Berlino ed a Gastein per vedervi il Principe di Bismarck, con cui avevo gia rapporti; come, per andarvi, fossi passato per Parigi e la avessi veduto Gambetta; come Gambetta mi avesse pregato di far aperture a Bismarck in vista di un disarmo; come, tornando dalla Germania, fossi nuovamente passato da Parigi ed avessi riferito a Gambetta, a Emilio di Girardin e ad altri quanto avevo detto ed udito, e che, circa al disarmo, Bismarck lo avrebbe desiderato, ma non lo riteneva possibile. Soggiunsi che, venuto al potere, il mio...

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