Bag om Riflessioni di un Vagabondo del Budo
Le tecniche sono in realtà un contenitore per veicolare tutto ciò che costituisce il Budo. La maggior parte dei libri sulle arti marziali si concentra sulle tecniche, anche se alcuni raccontano la storia, e qualche informazione di natura filosofica.
à davvero raro scoprire un libro che combina in modo così fluido tutto questo nel contesto più ampio della cultura e dello stile di vita, e lo fa in un modo così semplice, coinvolgente e accessibile.
Riflessioni di un Vagabondo del Budo è un libro che si interessa non tanto al come o al cosa, quanto al perché. Perché chiamare sensei gli insegnanti di Budo? Perché ci inchiniamo? Perché i kata? Perché continuare ad allenarsi?
Peter Boylan, alias il "Vagabondo del Budo", ha raggiunto un alto grado in diverse arti marziali, dopo aver trascorso decenni di immersione nel Budo, a cavallo tra i mondi e le culture del Giappone e dell'America, traducendo l'una per l'altra.
In questi saggi, il lettore è invitato a camminare al fianco di un uomo tranquillo che si interroga in profondità riguardo ai mondi in cui il Budo è stato creato e viene praticato, e che porta il significato di tutte le cose che sono il Budo nella nostra vita quotidiana.
Peter Boylan studia le arti marziali giapponesi da oltre trent'anni. Ha iniziato con il Kodokan Judo, per poi aggiungere Iaido e Jodo dopo essersi trasferito in Giappone, dove ha vissuto e studiato per quasi sette anni. Attualmente è 5° dan di Iaido della All Japan Kendo Federation, 5° dan di Jodo della All Japan Kendo Federation e 3° dan di Kodokan Judo. Possiede uno Shomokuroku di Shinto Muso Ryu e un certificato Jun Shihan di Shinto Hatakage Ryu. Quando gli è stato chiesto dei suoi interessi al di fuori del budo, la domanda gli è sembrata del tutto senza senso.
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