Bag om Roberta
Estratto: ... della donna. Roberta era a cavalcioni della bestia; per un malinteso, mancava la sella acconcia, e la giovanetta aveva bravamente inforcato la sua cavalcatura. -Su, ritta: i gomiti ai fianchi; nella staffa, appena meta del piede, -suggeriva Cesare, fingendo una partita d'equitazione.-Non tormenti il puro sangue colle redini del morso: andiamo, trotto leggiero! Battute giuste in sella!... -Oh, insomma, -gridava Roberta, irritata e ridente.-Vuol lasciarci tranquilli?... A poco a poco, le dolsero i ginocchi: la presenza del Lascaris la impacciava, togliendole la liberta di mutar positura. Infine, poiche l'asinello s'era fermato a brucar tranquillamente l'erba, ella riprese la sua arditezza infantile e prego Cesare d'aiutarla a scavalcare. Fu quello l'istante, in cui l'abitudine mentale di considerar la giovanetta come una larva che non provava e non comunicava alcun fluido di desiderio, spinse il Lascaris alla temerita estrema. Egli cerco di trar Roberta d'arcione afferrandola pel busto; non vi riusci, e la cavalcatura avviandosi in quel punto di nuovo, Cesare non esito a passare una mano sotto le vesti della fanciulla, ad allargarne le ginocchia indolenzite, e a strapparla di sella in tal modo, rapidissimamente. Poi la sostenne in piedi, e le disse ridendo, impassibile: -Che nessuno lo sappia! XII. Per aprire il cancello cigolante, egli approfitto del fragore d'un treno che scivolava nell'ombra notturna. Il vento taceva; le cime degli alberi stavano tutte immote; tra i filari degli aranci, le lucciole non trescavano piu. Risonava di tempo in tempo la caduta d'un frutto delle palme, o il gracidar gia fievole dei ranocchi, su in alto nel serbatoio delle acque irrigue. Il giardino grigiastro susurrava con un brivido ignoto alla vita diurna, e qualche cosa placidamente singolare era fra le lucide frasche delle magnolie, fra le chiome dei palmizii, fra i cespi dei fiori.... Cesare entro. Il passo cauto sulla ghiaia aveva...
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