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¿ Prendi quelle valigie e portale in questo scompartimento. Su, presto, che il treno riparte!
La prima volta che Cesare Lascaris entrò in casa delle due sorelle, il cielo sfarfallava di lampi infaticabili a levante e a ponente, come per un'alternativa di colori liquefatti e largamente diffusi sopra una cupola immensa.
Gigi Cavalieri, detto Pivione, uscì da Porta Romana e sotto la pioggia dirotta, senza ombrello, con le scarpe scalcagnate, s'inoltrò nella campagna deserta. Egli sentiva i piedi guazzar nell'acqua e la pioggia grondargli per le tese del cappello scolorito fin dentro il collo; la giacca inzuppata esalava un odor d'umido; i calzoni erano inzaccherati di fango fin quasi al ginocchio. Ma l'uomo non aveva pensiero per un inconveniente che gli era capitato spesso nella sua laboriosa esistenza; egli procedeva svelto e cauto a un tempo, guardandosi intorno, spingendo l'occhio sicuro di là dai filari di pioppi, che l'acqua e la nebbia velavano leggermente.
S'eran conosciuti, una mattina di vento e di sole, in un piccolo paese sulle rive del lago.
Non appena il conte Percy Stanhope giunse a Roma, si fece condurre in via Nomentana alla ricerca della famiglia Astori. Voleva rivedere un suo giovane amico, Andrea, col quale circa quattr¿anni prima aveva passato non pochi giorni e non poche serate piacevoli. Il portiere di via Nomentana, piuttosto a gesti che a parole, perché Percy Stanhope non sapeva nulla d¿italiano, gli fece intendere che la famiglia Astori aveva lasciato quella casa da parecchio tempo e abitava in via Venti Settembre. Con questo indirizzo scritto alla bell¿e meglio sopra un pezzetto di carta, Percy Stanhope riprese la carrozza.
Tra i numerosi commessi del grande negozio di maglieria Adolfo Scotti e C., la signora cercava degli occhi il suo commesso di fiducia, il Baganella, che sapeva i gusti, dava buoni consigli, veniva a patti sui prezzi «proprio perchè è Lei», e le faceva trovar tutto a casa o le mandava tutto in villa con esattezza scrupolosa. Ma Vittorina Ornavati non riusciva a vederlo tra quel viavai. Il direttore, abbandonando il banco e la cassa per un istante, le andò incontro con la sollecitudine che meritava una cliente di sì grande importanza, e salutò lei e suo marito, sorridendole con discrezione.
Già il titolo del volume spiega che di ciascuna delle novelle qui raccolte è protagonista una donna o una fanciulla, dell'aristocrazia, della borghesia ricca, delle classi medie, del popolo. Ma non dice, il titolo, che il libro è molto indulgente, e devo dirlo io. Quando non sian buone e ingenue, queste mie donne, sono colpevoli per colpa degli altri, come avvien quasi sempre nella vita; perchè io credo che la responsabilità della donna si sia esagerata sempre, e in questi ultimi tempi sia stata portata alle stelle da alcuni scrittori, i quali voglion vedere nella donna La Nemica, per antonomasia, con iniziali maiuscole.
Perchè avesse comperato quella casetta, egli stesso non avrebbe saputo dire. Gliel'avevano offerta in un periodo di fortuna, quando il rialzo di certi valori gli aveva dato larghi profitti. Era una casa a due piani, dipinta in giallo chiaro con le persiane verdi, richiusa da un giardino di mediocre grandezza, il quale al momento dell'acquisto era in buono stato, con belle piante, con piccola serra, vialetti lindi. Il mobiglio valeva da solo il prezzo della casa; nel salotto a terreno erano un eccellente piano a coda, ampli divani coperti di broccato color d'oro a fiorami rosei; una tavola centrale intarsiata di madreperla a lavoro finissimo;
Excerpt from Farfu: Romanzo Poi la casa sorgeva fuori di Milano, oltre il da zio di Porta Ticinese, in una zona occupata quasi interamente da vasti magazzini di formaggio e di burro, e da depositi di legname; quartiere di popolo e di lavoratori, di operai e di gente arrie chita, quartiere classicamente milanese per l'at tività, il frastuono, l'uso d'un dialetto più aper to e più tipico. Lorenzo Moro aveva appunto in quel quartiere i suoi magazzini e lo studio, e non desiderava aver vi anche la casa; ciò avrebbe mutato le abitudini della sua vita operosa, togliendogli la ragione del le lunghe passeggiate tra casa e studio, ch'egli faceva la mattina ed il pomeriggio fin che abi tava in via Bigli. About the Publisher Forgotten Books publishes hundreds of thousands of rare and classic books. Find more at www.forgottenbooks.com This book is a reproduction of an important historical work. Forgotten Books uses state-of-the-art technology to digitally reconstruct the work, preserving the original format whilst repairing imperfections present in the aged copy. In rare cases, an imperfection in the original, such as a blemish or missing page, may be replicated in our edition. We do, however, repair the vast majority of imperfections successfully; any imperfections that remain are intentionally left to preserve the state of such historical works.
Estratto: ...invitati. Berto aveva ragione: Milan aveva piuttosto l'aria d'un gran signore annoiato che non l'aspetto d'un Sovrano. I favoriti e i baffi biondi contrastavano con l'espressione di lassezza diffusa sul volto; e dentro gli occhi grigi e freddi passavan talora lampi improvvisi, come per effetto d'un pensiero che sopraggiungesse e illuminasse o facesse tremare quell'anima. 166 Egli disse qualche complimento alle dame intorno, con misura e con gusto, sorridendo e socchiudendo gli occhi. A Berto Candriani domando: - Est-ce que vous etes du Rowing-Club, comte? - Mais sans doute, Altesse! - rispose Berto Candriani prontamente. Milan gli sorrise soddisfatto; e mentre egli si allontanava con la contessa per dirigersi alla sala da ballo, Berto soggiunse a bassa voce con Paolo Orseolo: - Mai visto il Rowing-Club! E tu? Il conte Orseolo si mise a ridere. Milan era giunto a Venezia in quei giorni, proveniente da Abbazia, dove aveva passato qualche settimana col giovane re Alessandro, suo figlio. I giornali avevano anzi parlato d'un tentativo d'avvelenamento commesso dai nemici degli Obrenovich contro Alessandro; e Milan, che in quell'epoca dimostrava pel figliuolo una vera tenerezza, ne era rimasto foscamente impressionato. Era sceso all' Hotel d'Europa; la contessa Lombardi, che l'aveva conosciuto alcuni anni prima a Biarritz, l'aveva invitato alla sua sauterie . Berto Candriani stava per seguirlo a distanza e per gustar le altre presentazioni, ma vide entrare in quel punto Filippo Vagli, e gli corse incontro. Filippo lo guardo interrogativamente. - C'e Milan, - annunzio Berto. 167 - C'e gia? - disse Filippo. - E simpatico? - Un tozzo di pane. Ti domandera se sei del Rowing-Club. Ti prego di dirgli di si, perche cio gli fa piacere. - Va bene. E la contessa e con lui? - Naturalmente. Adesso che ha una specie di re per le mani, tu puoi risparmiar di salutarla, perche conti anche meno del solito. I due amici...
This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book.
Estratto: ... della donna. Roberta era a cavalcioni della bestia; per un malinteso, mancava la sella acconcia, e la giovanetta aveva bravamente inforcato la sua cavalcatura. -Su, ritta: i gomiti ai fianchi; nella staffa, appena meta del piede, -suggeriva Cesare, fingendo una partita d'equitazione.-Non tormenti il puro sangue colle redini del morso: andiamo, trotto leggiero! Battute giuste in sella!... -Oh, insomma, -gridava Roberta, irritata e ridente.-Vuol lasciarci tranquilli?... A poco a poco, le dolsero i ginocchi: la presenza del Lascaris la impacciava, togliendole la liberta di mutar positura. Infine, poiche l'asinello s'era fermato a brucar tranquillamente l'erba, ella riprese la sua arditezza infantile e prego Cesare d'aiutarla a scavalcare. Fu quello l'istante, in cui l'abitudine mentale di considerar la giovanetta come una larva che non provava e non comunicava alcun fluido di desiderio, spinse il Lascaris alla temerita estrema. Egli cerco di trar Roberta d'arcione afferrandola pel busto; non vi riusci, e la cavalcatura avviandosi in quel punto di nuovo, Cesare non esito a passare una mano sotto le vesti della fanciulla, ad allargarne le ginocchia indolenzite, e a strapparla di sella in tal modo, rapidissimamente. Poi la sostenne in piedi, e le disse ridendo, impassibile: -Che nessuno lo sappia! XII. Per aprire il cancello cigolante, egli approfitto del fragore d'un treno che scivolava nell'ombra notturna. Il vento taceva; le cime degli alberi stavano tutte immote; tra i filari degli aranci, le lucciole non trescavano piu. Risonava di tempo in tempo la caduta d'un frutto delle palme, o il gracidar gia fievole dei ranocchi, su in alto nel serbatoio delle acque irrigue. Il giardino grigiastro susurrava con un brivido ignoto alla vita diurna, e qualche cosa placidamente singolare era fra le lucide frasche delle magnolie, fra le chiome dei palmizii, fra i cespi dei fiori.... Cesare entro. Il passo cauto sulla ghiaia aveva...
This scarce antiquarian book is a facsimile reprint of the original. Due to its age, it may contain imperfections such as marks, notations, marginalia and flawed pages. Because we believe this work is culturally important, we have made it available as part of our commitment for protecting, preserving, and promoting the world's literature in affordable, high quality, modern editions that are true to the original work.
This collection of literature attempts to compile many of the classic works that have stood the test of time and offer them at a reduced, affordable price, in an attractive volume so that everyone can enjoy them.
"Un matrimonio non è mai stato barriera al lavoro intellettuale, ma per me, pel mio bizzarro carattere, assumeva l'aspetto d'una barriera insuperabile; anzi, come altri aveva bisogno della famiglia per lavorare, io aveva invece necessità della vita libera, capricciosa, retta dal mio solo arbitrio."Per il ragioniere Pietro Folengo concedere la mano della figlia Lidia a Sergio è solo un altro affare. Per Sergio, invece, uomo di tutt'altra indole, sposare la bella Lidia significa ottenere finalmente la donna dei suoi sogni e avviarsi verso un futuro roseo in compagni della sua amata. Le dinamiche matrimoniali, tuttavia, si rivelano presto costrittive e Sergio si ritrova a contemplare con invidia la vita piena di avventure e successo dei suo amici scapoli...Luciano Zuccoli (1868 – 1929), pseudonimo di Luciano von Ingenheim, è stato un giornalista, romanziere e scrittore svizzero naturalizzato italiano. Esponente della letteratura di consumo e collaboratore di giornali importanti come il Corriere della Sera, viene ricordato soprattutto per il romanzo "Le cose più grandi di lui".
Milano d’inizio Novecento è lo specchio di una società sull’orlo del futuro. Vapori e fumi dei tram, le luci riflesse nei cafè, le vetrine appannate e rigate dalla pioggia. La società va cambiando, e con essa la soggettività dei cittadini, colti forse a sorpresa da questo Novecento dagli ingranaggi così nebulosi e industriali. Soffermandosi su una delle tante famiglie dell’epoca, Zuccoli compone un libro chiave, un affaccio soffuso sulla Milano di quel tempo—sarà attraverso gli occhi meno probabili, quelli di una madre e di suo figlio, che il Novecento verrà infine introdotto ai lettori, dispiegato pagina dopo pagina, incastrato nella vita di tutti i giorni. Luciano Zuccoli (1868-1929) è stato uno scrittore italiano. Nato in Svizzera, Zuccoli lavorò per tutta la vita in Italia come giornalista. Sbarcato nella narrativa, scrisse principalmente romanzi destinati al grande pubblico.
Nella pensione erano in sette a soggiornare, sei uomini e una donna. Tra gli uomini, oltre al protagonista, c’erano due ufficiali dell'esercito, due impiegati, e un principe. Tra di loro non c’erano antipatie profonde, e la vita in compagnia non era male. L’unica donna, invece, si faceva vedere di rado, e in quelle poche occasioni parlava poco. In casa aveva un atteggiamento riservato, quasi guardingo; se la si incontrava per strada, invece, in compagnia di altre persone, appariva più disinvolta, molto diversa dalla versione di lei a cui erano abituati. Incrociando i suoi occhi, però, si poteva intravedere lo stesso alone di mistero, gli stessi punti interrogativi irrisolvibili. Luciano Zuccoli von Ingenheim (1868-1929) è stato uno scrittore e giornalista nato in Svizzera ma naturalizzato italiano. Libertino ed eccentrico, Zuccoli ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui il "Corriere della sera". Tra le sue opere letterarie principali ricordiamo invece 'La freccia nel fianco' e 'Le cose più grandi di lui'.
Vittorina mica vuol far capire i suoi sentimenti: lei è sposata, Folco lo stesso, non converrebbe a nessuno venire allo scoperto.Così comincia a tramare, a ordire, e a nascondere le sue vere intenzioni. Da quando si è innamorata di questo giovane rampollo, non riesce a pensare ad altro. Però la situazione è complicata, e il piano che ha escogitato potrebbe non funzionare.Un romanzo scorrevole e divertente, in grado di catturare l’attenzione di tutti gli amanti dei romanzi rosa di primo Novecento e dei loro intrighi. Luciano Zuccoli von Ingenheim (1868-1929) è stato uno scrittore e giornalista nato in Svizzera ma naturalizzato italiano. Libertino ed eccentrico, Zuccoli ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui il "Corriere della sera". Tra le sue opere letterarie principali ricordiamo invece 'La freccia nel fianco' e 'Le cose più grandi di lui'.
"Roberta era stata ripresa dal suo male." Dopo un periodo di calma e tranquillità, "l’Implacabile" è tornato.Emilia aiuta la sorella. Le porge gli unguenti, le prepara il necessario. Il brutto male le ha raggiunte anche nella casa al mare, dove pensavano di essere al sicuro, lontano da tutto. Quando Cesare entrerà per la prima volta in quella casa, avrà modo di vedere con i suoi occhi la gravità della situazione. Eppure sarà proprio lui a portare uno spiraglio di luce: la speranza, riesce a sopravvivere anche al mare più in tempesta.Un libro che racconta il dramma, la forza e l’amore di due sorelle di fronte alle avversità della vita, che nasce, come scritto dall’autore stesso nella prefazione, dalla "tristezza dei casi umani e dalla bellezza degli spettacoli naturali".Luciano Zuccoli (1868-1929) è stato uno scrittore italiano. Nato in Svizzera, Zuccoli lavorò per tutta la vita in Italia come giornalista. Sbarcato nella narrativa, scrisse principalmente romanzi destinati al grande pubblico.
Giorgio è il secondogenito di una famiglia benestante di inizio Novecento. Di carattere è introverso, tranquillo, con la testa impegnata a fantasticare, a inseguire le sue ambizioni. I genitori però tendono più verso Andrea, il fratello maggiore, di indole più spensierata. La vita di Giorgio, incastrata nelle dinamiche familiari e sociali tipiche della sua bolla, cambia con l’incontro di una ragazza, Ada. Con lei il mondo muta colore, gli angoli della città si fanno meno misteriosi, le strade più ampie, e il suo posto nel mondo comincia ad allontanarsi inesorabilmente dalla casa dei suoi genitori. Luciano Zuccoli von Ingenheim (1868-1929) è stato uno scrittore e giornalista nato in Svizzera ma naturalizzato italiano. Libertino ed eccentrico, Zuccoli ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui il "Corriere della sera". Tra le sue opere letterarie principali ricordiamo invece 'La freccia nel fianco' e 'Le cose più grandi di lui'.
Siamo a Milano nell'Ottocento. Adriano d'Alife, un rampollo facoltoso, si innamora della seducente Claudia Marcial. Tuttavia, dopo essere stato sconfitto in duello, il giovane viene costretto in esilio all'estero. Quando viene a scoprire che in sua assenza la fascinosa Claudia si e risposata con un uomo mediocre, Adriano prova in ogni modo a riconquistarla, sfoderando ogni arma che ha a sua disposizione... -
Il duca Dani di Bagnasco e la fascinosa Manoela Roderighi sono innamorati persi. Sebbene la loro relazione proceda a gonfie vele, la fortissima gelosia del conte impedisce alla coppia di essere veramente felice. La situazione degenera quando lui inizia a scavare forsennatamente nel passato di Manoela alla ricerca di indizi che possano indicare un tradimento e scopre che anche suo cugino Michele Barra e follemente innamorato di lei...-
Quella che coinvolge la diciottenne Nicoletta Dossena e il piccolo Brunello, 10 anni più giovane di lei, è una storia d’amore fuori dal comune. Data la grande differenza di età, il loro idillio si mantiene casto fino al momento in cui i due sono improvvisamente costretti a separarsi. Ma 12 anni più tardi, del tutto inaspettatamente, Nicoletta e Brunello sono destinati a incontrarsi di nuovo in un caffè della suggestiva Milano di inizio Novecento...Luciano Zuccoli von Ingenheim (1868-1929) è stato uno scrittore e giornalista nato in Svizzera ma naturalizzato italiano. Libertino ed eccentrico, Zuccoli ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui il "Corriere della sera". Tra le sue opere letterarie principali ricordiamo invece 'La freccia nel fianco' e 'Le cose più grandi di lui'.
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