Bag om Macchiette
Udite, udite, amanti di Pinocchio! Checché ne dicano, Carlo Lorenzini – in arte Collodi – ha scritto anche molto altro, al di là del fortunatissimo libro che ha per protagonista il burattino con il vizio delle bugie…
“Macchiette” è, insieme ad altre sue opere briose e pungenti, uno dei testi più felici mai scritti dal polemico giornalista toscano. Pubblicato originariamente nel 1880, esso raccoglie sei racconti lunghi incentrati su altrettante situazioni di grottesca ipocrisia, svelando vizi e lazzi di un mondo borghese forse un po’ troppo bacchettone. Dal giovane, ricco e di buona famiglia, che cade in una cupa depressione a causa del proprio nome eccessivamente altisonante, al seduttore che cerca la repulsione delle donne (scorgendovi un’implicita attrazione), passando per donne frivole che si fanno fregare per un paio di stivali e scrocconi che importunano coppie gelose: ciascuna di queste novelle vi conquisterà per lo spirito boccaccesco e l’umorismo esplosivo!
Carlo Collodi, pseudonimo di Carlo Lorenzini (1826-1890), nasce a Firenze in una famiglia di basso ceto. Studia grazie all’aiuto economico dei marchesi Ginori (per cui entrambi i genitori lavorano) e, dopo qualche anno in seminario, nel 1844 inizia a lavorare come commesso nella libreria Piatti. Inizia intanto, giovanissimo, a pubblicare i primi articoli per L’Italia musicale. Prende parte da volontario sia alla Prima che alla Seconda Guerra d’Indipendenza, affermandosi come critico, giornalista e scrittore. Nel 1883, dopo averlo pubblicato a puntate sul Giornale per i bambini, dà alle stampe il suo capolavoro, “Le avventure di Pinocchio”. Tradotto in più di trecento lingue, “Pinocchio” è anche l’opera italiana più letta al mondo, nonché il libro più tradotto di sempre dopo “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Collodi – pseudonimo tratto dal paese d’origine della madre – ha goduto in vita di enorme fama, pubblicando anche altre opere come “Il regalo di Capo d’Anno” (1884) e “L’onore del marito” (1870).
Vis mere